In diverse città del mondo, le stazioni della metropolitana sono diventate luogo di sperimentazione artistica, da Mosca a Taiwan, passando per Londra e Stoccolma. In Italia, Napoli è la città che ospita il progetto più interessante e strutturato su questo tema. Le Stazioni dell'Arte è un'iniziativa che ha trasformato le fermate della città partenopea in veri e propri musei sotterranei. L'idea è nata all'inizio degli anni Novanta, per volontà del sindaco Antonio Bassolino e dell'allora presidente della Metropolitana di Napoli, Ennio Cascetta. L'obiettivo era non solo migliorare l'efficienza dei trasporti pubblici, ma anche riqualificare le aree urbane e avvicinare i cittadini all'arte.
Tutte le Stazioni dell’Arte della metro di Napoli, raccontate una per una
Un progetto iniziato negli anni Novanta che arriva fino a oggi: le Stazioni dell’Arte hanno reso la metropolitana di Napoli una delle più belle del mondo.
Laocoonte, scultura in bronzo. Foto: Peppe Avallone, Luciano Romano, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Foto: Luciano Romano, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Nino Longobardi, Le Quattro Giornate di Napoli, 2001. Foto: Fabio Donato, Luciano Ferrara, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Luigi Ontani, Spulcinellando, Sguazzando, Scugnizzando, 2002. Foto: Peppe Avallone, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
David Tremlett, Wall Drawings, 2002. Foto: Peppe Avallone, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Nicola De Maria, Universo senza bombe, regno dei fiori, 7 angeli rossi (in memoriam Francesco De Maria), 2001. Foto: Fabio Donato, Luciano Romano. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Michelangelo Pistoletto, Stazione 1, 2013. Foto: Peppe Avallone. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Karim Rashid, Synapsis, 2010. Foto: Yeagvr, CC0, via Wikimedia Commons.
Foto: Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Oscar Tusquets Blanca, Crater De Luz, 2012. Foto: Peppe Avallone, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Mario Merz, Senza Titolo, 2003 - installazione 2005. Foto: Peppe Avallone, Archivio ANM. Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Foto: Gaetano Capaldo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Il cancello con il pattern di Alan Fletcher. Foto: Gaetano Capaldo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Nanni Balestrini, Allucco, 2006. Foto: Gaetano Capaldo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Il corridoio di accesso alla banchina direzione Mostra della stazione Augusto della linea 6 della metropolitana di Napoli adornato dall'installazione di Botto&Bruno sul tema dell'emarginazione. Foto: Gaetano Capaldo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Foto: Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Foto: Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Foto: Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Foto: Courtesy Azienda Napoletana Mobilità S.p.A.
Scambiapassi, Metropolitana di Scampia, 2018-20, Napoli. Foto: Courtesy Gambardellarchitetti
View Article details
- Carla Tozzi
- 01 agosto 2024
Architetti, designer e artisti di fama internazionale e locale hanno preso parte a questa grande opera, lavorando sugli spazi interni ed esterni delle stazioni, che hanno accolto più di duecento opere di arte pubblica sotto la direzione artistica di Achille Bonito Oliva. Le venti stazioni si trovano lungo la Linea 1 e la Linea 6, quest’ultima riaperta al pubblico 17 luglio 2024 con quattro nuove fermate di notevole rilevanza artistica. Ai cunicoli della Napoli sotterranea, che dalla data di fondazione della città fino alla metà del Novecento sono stati luogo di stratificazione storica per la città, si affiancano le venti stazioni dell’arte, che vale la pena inserire nel proprio itinerario alla scoperta del capoluogo campano.
La fermata Museo, situata lungo la Linea 1, è una delle più affascinanti della città. Inaugurata nel 2001, la stazione si trova nel cuore di Napoli, a pochi passi dal Museo Archeologico Nazionale. Progettata da Gae Aulenti, l’architettura della stazione è costituita da volumi essenziali in sequenza, caratterizzati da intonaco rosso e pietra vesuviana che richiamano l’edificio poco distante del museo. All’interno, coperture in acciaio e vetro bianco fanno da sfondo ai calchi dell’Ettore Farnese e della testa di cavallo “Carafa”, alla riproduzione del Laocoonte, e alle fotografie degli artisti contemporanei di origine campana Mimmo Jodice, Luciano D'Alessandro, Fabio Donato, Raffaela Mariniello, e Antonio Biasiucci.
Il progetto della fermata Salvator Rosa della Linea 1 è firmato da Alessandro Mendini, che ha visto in questo lavoro un’occasione per intervenire anche sull’area circostante, trasformando lo spazio urbano in una galleria d'arte contemporanea su più livelli, includendo anche i palazzi limitrofi. Inaugurata nell’aprile del 2001, questa stazione ospita sculture e installazioni che insieme all’architettura, per colori e materiali, richiamano un aspetto ludico volutamente marcato. Tra gli artisti coinvolti vi sono Lucio Del Pezzo, Nino Longobardi, Anna Sargenti, Renato Barisani, Salvatore Paladino, Mimmo Paladino, Riccardo Dalisi, Enzo Cucchi, Ugo Marani, e Fulvia Mendini.
Chiaro omaggio alla resistenza partenopea durante le Quattro Giornate di Napoli del settembre 1943, la fermata Quattro Giornate prende il nome dall’omonima piazza e si distingue per coniugare memoria storica e arte contemporanea. Il progetto, curato da Domenico Orlacchio, include opere che celebrano il coraggio e lo spirito di ribellione dei napoletani. Tra le installazioni più significative, spiccano i bronzi e i dipinti di Nino Longobardi, e Le Combattenti, quattro sculture di Marisa Albanese, che rappresentano simboli di libertà e resistenza. Situata nel quartiere del Vomero, questa stazione non è solo un punto di transito, ma anche un luogo di riflessione sulla storia della città.
Progettata dall'architetto Alessandro Mendini, la stazione Materdei si distingue per i suoi vivaci colori e l'uso di forme geometriche che hanno dato nuova vita alla piazza in cui si trova, piazza Scipione Ammirato, trasformata in isola pedonale in occasione dei lavori. Tra le opere d'arte presenti, spiccano i mosaici di Sandro Chia e Luigi Ontani, le geometrie di Ettore Spalletti e la scultura in bronzo colorato di Luigi Serafini. Al piano dei binari poi, i Wall Drawings di Sol Lewitt e i disegni di Domenico Bianchi riempiono lo spazio di colore, invitando i viaggiatori a immergersi nell'arte contemporanea mentre si spostano per la città.
La fermata della metropolitana Rione Alto, progettata dall'architetto Nicola Pagliara, si distingue per la sua estetica minimalista e funzionale. All’esterno presenta cupole di metallo e vetro, ed è impreziosita da un mosaico di Achille Cevoli. L’atrio invece accoglie i Wall Drawings di David Tremlett, con forme geometriche a campitura piatta di colori saturi lungo le pareti. Nei corridoi di passaggio, in corrispondenza delle scale mobili, si incontrano i sette pannelli polimaterici del napoletano Giuseppe Zevola, le sequenze di volti reiterati di Katharina Sieverding, i light-box della coppia Bianco-Valente, e molte altre opere tutte da scoprire.
Un altro progetto di Gae Aulenti per la metropolitana di Napoli è la fermata Dante, sulla Linea 1, inaugurata il 27 marzo 2002, che ha compreso anche un intervento migliorativo sulla storica piazza, senza modificare il disegno originale di Vanvitelli. Le lastre di pietra etnea che compongono la pavimentazione seguono le linee settecentesche, con gli accessi in cristallo e acciaio che si integrano in maniera armoniosa con la storica architettura. Anche qui acciaio e vetro bianco compongono un layout che accoglie le opere di rinomati artisti contemporanei: due tele di Carlo Alfano, l’opera di Joseph Kosuth Queste cose visibili (citazione dal Convivio di Dante Alighieri), Senza Titolo di Jannis Kounellis, Intermediterraneo di Michelangelo Pistoletto, e infine il mosaico Universo senza bombe, regno dei fiori, 7 angeli rossi di Nicola De Maria.
L'architetto e urbanista francese Dominique Perrault ha lavorato alla ristrutturazione della stazione Garibaldi inglobando anche l’area dell’omonima piazza, con una divisione in due zone: uno spazio aperto con giardini e aree gioco, e uno spazio con strutture in acciaio e vetro, che riparano la piazza sottostante e l’interno della stazione. La copertura in vetro trasparente permette alla luce naturale di arrivare quasi fino al piano della banchina. All’interno, si trovano due grandi opere di Michelangelo Pistoletto. Le installazioni, dal titolo Stazione, sono realizzate con enormi pannelli in acciaio specchiante con fotografie serigrafate di passeggeri, e creano un’interazione inaspettata tra arte e vita.
La stazione Università della metropolitana di Napoli, progettata dal poliedrico architetto e designer Karim Rashid, e inaugurata il 26 marzo 2011, parla direttamente alle emozioni dei passanti, attraverso spazi che riflettono saperi e linguaggi della nuova era digitale, trasmettendo idee di comunicazione simultanea, innovazione e mobilità. Le scale di accesso sono rivestite di parole coniate negli ultimi cinquant'anni, mentre l'ampio atrio, con colori accesi e immagini digitali, si sviluppa seguendo una dimensione estetica tutta legata al mondo digitale. L’installazione ingloba tutti gli spazi della stazione, arrivando fino al piano banchina dove sono presenti dei pannelli lenticolari H3D che creano immagini in movimento.
La stazione Municipio, progettata dagli architetti portoghesi Àlvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura, è stata da poco terminata ufficialmente con la fine dei lavori di costruzione della Linea 6, diventando nodo di interscambio per le Linee 1 e 6. L’intervento dei due architetti ha riguardato anche la piazza sovrastante, al cui centro è stata ricollocata la fontana del Nettuno, un'opera marmorea realizzata a partire dalla fine del 1500, attribuita a Domenico Fontana, Michelangelo Naccherino, Pietro Bernini e Cosimo Fanzago. Il dialogo tra le mura antiche e l’intervento moderno è il filo conduttore del progetto, riflettendo la lezione dei maestri del movimento moderno.
Forse la più famosa di tutte le stazioni dell’arte di Napoli, Toledo è stata progettata dall'architetto catalano Oscar Tusquets Blanca. La zona soprastante comunica con gli ambienti sotterranei grazie a lucernari che permettono alla luce solare di arrivare fino ai piani inferiori. Al piano -1, si possono ammirare i resti della cinta muraria aragonese che dialogano con l’intervento architettonico. Qui, sono presenti i grandi mosaici di William Kentridge con scene ispirate alla storia di Napoli. Scendendo ulteriormente, le tonalità dell’ambiente si raffreddano, fino ad arrivare al monumentale Crater de luz, una grande apertura conica che squarcia i piani della stazione. Qui si trovano anche opere di altri artisti come Robert Wilson, Achille Cevoli, Oliviero Toscani, Lawrence Weiner, Shirin Neshat, Ilya Ed Emilia Kabakov, e Francesco Clemente.
La stazione Vanvitelli, progettata dall'architetto Michele Capobianco e aperta nel 1993, ha subito un significativo restyling tra il 2004 e il 2005, seguito da Lorenzo e Michele Capobianco con la consulenza artistica di Achille Bonito Oliva. L’idea alla base del progetto era fare sì che gli ampi ambienti potessero accogliere le opere di otto maestri dell'arte contemporanea, dividendo gli spazi con l’uso di varie tonalità. Tra le installazioni principali, l’opera di Giulio Paolini Off Limits apre il percorso verso le immagini di Vettor Pisani e le fotografie di Gabriele Basilico e Olivo Barbieri. L’installazione più suggestiva è sicuramente la spirale in neon tubolare azzurro di Mario Merz sulla volta della stazione, una delle ultime opere dell’artista milanese, in dialogo con le grandi stelle in acciaio di Gilberto Zorio, poste sopra le scale mobili.
Situata strategicamente nei pressi dello Stadio Maradona, della Mostra d'Oltremare e del politecnico dell’Università Federico II, la stazione Mostra, parte della Linea 6, è stata progettata dallo Studio Protec. Nella sala d'ingresso si trovano le fotografie in bianco e nero di Gabriele Basilico esaltano l’architettura Mostra d'Oltremare, in un suggestivo contrasto visivo. Qui si trovano anche tre mosaici realizzati su disegno di Mario Sironi. Proseguendo verso le banchine si incontrano le opere di quattro artisti: alcune fotografie di Pino Musi, il Monumento a G. P. di Gianni Pisani, uno splendido volto femminile di Marisa Merz, e infine l’opera in ceramica Si dividono invano di Carla Accardi.
La stazione Mergellina è conosciuta per l’insolito ascensore obliquo e per l’atrio progettato da Vittorio Magnago Lampugnani. Punto di snodo tra la Linea 2 e la Linea 6, presenta alcune opere d’arte che accolgono i passanti in uno dei punti più belli e suggestivi della città, ai piedi della collina di Posillipo. I cancelli della stazione – caratterizzati da un gioco grafico che vede la ripetizione delle parole “metropolitana” e “Mergellina” – sono opera di Alan Fletcher, artista inglese tra i principali esponenti della grafica internazionale. I mosaici di Gerhard Merz invece rivestono le pareti dell’atrio con i colori tenui e ovattati di un azzurro estivo e assolato, per condurre l’occhio dei passanti verso lo splendido panorama di Mergellina.
La stazione Lala, situata nel quartiere di Fuorigrotta, è stata progettata dallo Studio Protec e segue fedelmente il perimetro del largo in cui si trova. Qui si trovano le opere di sei artisti contemporanei: due fotografie del brasiliano Salvino Campos, che richiamano la cultura del suo paese d’origine, e i nudi femminili della senegalese Ousmane Ndiaye Dago. Poco prima delle banchine, si trova una fotografia di Monica Biancardi, un racconto sulla Madonna come esempio di femminilità e gli scatti di Luca Campigotto e Vincenzo Castella che raccontano l'ambiente urbano napoletano. Oltre alle fotografie, si incontra anche l’installazione Allucco (2006) di Nanni Balestrini, composta da schegge di superficie specchiante con interventi grafici, un’esplosione di forme e parole.
Anche la stazione della metropolitana Augusto è stata progettata dallo Studio Protec. Situata nei pressi del viale omonimo e del largo Veniero, ha previsto la riqualificazione anche degli spazi esterni. Sono presenti diverse opere che decorano i corridoi che portano alle banchine: dai mosaici e rilievi di Maria Cristina Crespo, Matteo Fraterno, Carmine Rizzuti e Luisa Rabbia, alla serie di light box di Franco Scognamiglio, dedicati alla vita del fisico toscano Galileo Galilei, fino all'installazione di Botto&Bruno, che esprime il disagio giovanile e urbano delle periferie.
La stazione Duomo, progettata dallo Studio Fuksas, è situata nel centrale quartiere Pendino e collega importanti zone della città come piazza del Mercato, via Marina, il Rettifilo, e luoghi di interesse culturale. Collocata a circa quaranta metri di profondità, durante gli scavi per la sua costruzione, è stata rinvenuta un’area d’interesse archeologico con i resti del tempio dei Giochi Isolimpici istituiti nel 2 d.C. da Augusto. Il progetto, prevede la costruzione di una cupola in metallo e vetro che ingloba e permette di osservare gli scavi archeologici dal piano strada. Attualmente, la discesa alle banchine progettata da Massimiliano Fuksas propone un’esperienza percettiva complessa data dall’uso del colore e di texture geometriche esagonali, realizzate in acciaio e illuminate con led multicolore, che richiamano il dinamismo della città.
La stazione Chiaia, progettata dall’architetto Uberto Siola, è stata inaugurata a luglio 2024 ed è entrata di diritto tra le più belle stazioni dell’arte di Napoli. Il suo progetto si sviluppa verticalmente, e l’allestimento artistico è stato pensato dal regista e sceneggiatore inglese Peter Greenaway, con l’idea di proporre un viaggio nella mitologia delle divinità greche, con sculture a loro dedicate posizionate lungo tutto il percorso: da Zeus protettore dei viaggiatori all’ingresso, a Poseidone, Demetra, Persefone e Ade, come in una discesa agli inferi fino alle banchine. La grande cupola in vetro e acciaio che sormonta l’ingresso superiore permette alla luce naturale di arrivare fino ai binari.
Inaugurata a luglio 2024, la stazione San Pasquale è il risultato del progetto dell’architetto sloveno Boris Podrecca, alla base del quale vi sono suggestioni marine e contemporanee portate a galla grazie alla collaborazione con l’artista austriaco Peter Kogler, tra i pionieri della digital art. Kogler ha ideato dei monumentali pannelli caratterizzati da una texture grafica in tre diverse sfumature di blu, che sono stati posizionati sulle pareti dei corpi scala, per ricreare la sensazione di immersione in un mondo marino. Parallelamente, la piazza in corrispondenza del piano stradale è stata riqualificata come area verde, nuovo punto d’incontro a servizio della città.
La stazione Arco Mirelli, progettata dall'architetto Hans Kollhoff e inaugurata nel luglio 2024, si distingue per la sua integrazione armoniosa con l'area monumentale della Villa Comunale di Napoli. Caratterizzata da un padiglione di ingresso in stile liberty, realizzato con vetro e acciaio, la stazione è concepita per sfruttare al massimo la luce naturale, che illumina anche i livelli sotterranei. Gli interni sono rivestiti con eleganti materiali come il travertino di Tivoli e le lastre di pietrarsa, che conferiscono un senso di grande raffinatezza agli spazi. Costruita su cinque livelli, al livello inferiore, si trova l'installazione audiovisiva I Corni di Rame Musicali dell’artista e performer tedesca Rebecca Horn, che arricchisce l'esperienza dei passanti.
La fermata della metropolitana Piscinola-Scampia è stata recentemente rinnovata nell'ambito del progetto Lo Scambiapassi, iniziativa di riqualificazione urbana e sociale attraverso l'arte. Inaugurato nel 2020, il progetto mira a trasformare questa stazione periferica in spazio culturale, integrando opere di arte contemporanea e architettura in un ambiente un tempo caratterizzato dal degrado. Progettata da Cherubino Gambardella e Simona Ottieri, la stazione ospita opere di artisti come Luciano Romano, Enzo Palumbo e Gian Maria Tosatti. Le installazioni di Romano e Palumbo, accompagnano l'opera di Tosatti, che con Elegia di Scampia trasforma l'ambiente in un riflesso della storia e dell'identità del quartiere.