I cancelli del Coachella sono finalmente riaperti per la prima volta dal 2019, rivelando una serie di installazioni su larga scala appositamente commissionate da undici designer internazionali, studi di architettura e design e artisti sperimentali. Oltre infatti alle attese esibizioni di Billie Eilish e The Weeknd, i fortunati spettatori saranno circondati da opere site-responsive che una gamma di argomenti pressanti e temi globali che circondano la sostenibilità ambientale – dal riuso al dialogo multiculturale.
Da quando è iniziato nel 1999, il Coachella Valley Music and Arts Festival è cresciuto, non solo nella sua offerta musicale. L’evento si presenta ora come una piccola città di 125.000 persone, dove ogni fine settimana gli appassionati riempiono il negozio di dischi, caffè, bar, club. Da quest’anno ci sarà anche una piazza cittadina, grazie all’installazione The Playground pensata da lo studio Architensions di Alessandro Orsini e Nick Roseboro, con doppia sede a New York e a Roma.
Per la loro prima installazione al festival, gli architetti hanno voluto portare una dimensione urbana al festival, creando quattro torri che vanno da circa 12 a 20 metri di altezza, alcune collegate da ponti decorativi.
“Costruire il nostro programma artistico con designer, architetti e artisti visivi da tutto il mondo e dalla Coachella Valley permette ai frequentatori del festival di esplorare interessi e prospettive globali condivise attraverso ‘esperienza di installazioni ambiziose su larga scala” spiega Paul Clemente, a capo del programma artistico per il Coachella Festival. “Nello stesso modo in cui la musica è un linguaggio universale, l'esperienza di questi nuovi spazi invita alla connessione e aggiunge un senso iconico del luogo nello spirito del Festival. Dopo due anni di pianificazione, vedere finalmente le opere venire a compimento e farsi strada sul campo è molto emozionante”.