Ricordiamo tutti il clamore generato dalla vendita da Christie’s dell’opera di Beeple “Everydays: the first 5000 days”, lo scorso anno. Il potenziale mediatico di una battuta d’asta da 69 milioni di dollari e i conseguenti dibattiti su potenzialità e rischi delle intersezioni tra il mercato degli NFTs e il settore dell’arte hanno (prevedibilmente) accresciuto il valore dell’opera stessa e di tutte le opere d’arte digitali battute all’asta successivamente.
Eppure il Metaverso non rappresenta solo un terreno per investimenti e appassionati della blockchain. Non solo, almeno.
Negli ultimi due anni la chiusura di spazi museali e gallerie e i più o meno riusciti tentativi di adattamento o migrazione sul virtuale hanno funzionato da catalizzatori in questo senso. Tra una discussione e l’altra sul futuro dei luoghi dell’arte e la loro fruizione, si è aperta la strada a sperimentazioni virtuali e digitali che auspicabilmente si tradurranno in nuovi e più dinamici approcci allo spazio fisico.
La nuova spinta è testimoniata da iniziative recenti, tra cui il piano per la realizzazione del MAD Museum of Digital Art a Milano, un progetto da 6 milioni di euro la cui inaugurazione è prevista per il 2026, o ancora dall’inaugurazione, prevista per il mese di aprile 2022, della prima galleria d’arte digitale immersiva permanente nel Regno Unito, a Coventry.
Lo scorso novembre abbiamo stilato una lista di progetti e mostre in grado di raccontare la complessa relazione tra spazio fisico e virtuale. Oggi la nostra gallery propone cinque progetti con obiettivi e visioni diverse, che proprio nelle loro discordanze offrono una panoramica di alcune delle imprevedibili e controverse possibilità che il Metaverso può regalare al mondo dell’arte.
Immagine in apertura: KAWS: NEW FICTION in Fortnite. © Epic Games