«Grande sala da ballo, parzialmente da ristrutturare, con parcheggio riservato, ideale per chi vuole organizzare incontri ed eventi». «Ampio locale uso studio/ufficio, luminosissimo, parzialmente arredato, con vista mare, ideale per artisti e professionisti dei settori culturali e creativi». «Grande teatro interamente da ristrutturare, ideale per chi vuole investire in arte e cultura con un progetto innovativo». Gli annunci dell’agenzia Innobiliare Sud Ovest sembrano da sogno, un sogno che, apparentemente ma anche paradossalmente, in pochi si potrebbero permettere e che potrebbe essere invece alla portata di chiunque. Dov’è l’inganno? Tutte le pubblicità sono precedute dal toponimo spesso tristemente noto di Bagnoli, e seguite dalla dicitura «nella splendida cornice del complesso Costanzo Ciano (ex Base NATO)». Se di inganno si tratta, è allora il frutto di un’intelligente operazione di “marketing artistico”, che mira a una presa di coscienza e a una possibile soluzione di stampo culturale: le proprietà messe in vetrina non sono infatti né in vendita né in affitto, perché il bene che l’agenzia mette al centro delle proprie attività non è quello, mobile o immobile, che viene descritto negli annunci ma, come recita invece il contratto proposto dall’agenzia stessa, «il diritto all’esercizio delle funzioni di cittadino attivo.» Fondata dall’artista napoletano Giovanni Scotti, da sempre impegnato nell’indagine del rapporto tra uomo e territorio, in collaborazione con la scrittrice Chiara Zocchi e lo storico dell’arte Diego Mantoan, Innobiliare Sud Ovest innesca una serie di corto circuiti ad alto tasso di provocazione che, se ben congegnati, possono smuovere le acque di una situazione stagnante, a tratti torbida. La storia dell’ex base NATO di Bagnoli, attiva dal 1953 al 2013 all’interno di un complesso di origine fascista oggi di proprietà della Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’Infanzia (un’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) è infatti fin troppo complessa per poter essere riassunta in pochi paragrafi; ma Scotti e il suo team sono scesi letteralmente in strada per sensibilizzare il pubblico sul tema della sua riqualificazione, su una destinazione d’uso su cui, sempre da contratto, l’agenzia propone di avere un potere decisionale.
L’agenzia che rivende ai cittadini proprietà pubbliche non utilizzate
Una fantomatica agenzia “innobiliare” (avete letto bene) mette provocatoriamente sul mercato proprietà pubbliche poco, male o per niente utilizzate. Non è una truffa, ma l'ultimo progetto dell’artista napoletano Giovanni Scotti.
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- Raffaele Vertaldi
- 24 luglio 2020
Dietro la facciata dell’agenzia, un design commerciale semplice ed efficace che scimmiotta consapevolmente la “concorrenza”, opera infatti un’organizzazione artistica e culturale che gioca con la classica e ambivalente iconografia del potere — sempre sospesa tra verità e occultamento, realtà e finzione — reinterpretandola a sua volta attraverso la ricontestualizzazione di un vocabolario della comunicazione già noto e volutamente ambiguo. Contorsioni parodiche che si riverberano anche nel nome stesso dell’agenzia, dove una doppia enne prende il posto della doppia emme e trasforma un’attività immobiliare in un’ironica denuncia di tutto ciò che di poco nobile si cela dietro molte delle vicende italiane legate al bene pubblico. Sottratte all’impaginazione pubblicitaria, le foto di Scotti rendono omaggio da un lato alla componente documentaria della fotografia di paesaggio italiana, e dall’altro all’oggettività di quella tedesca, ponendosi in bilico tra una tradizione radicata nell’approccio mediterraneo e un modus operandi mutuato da quello nordeuropeo. L’agenzia, che ha visto rinviato causa Covid–19 il lancio ufficiale all’Edenlandia Food and Leisure Park (col matronato del Museo Madre – Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee), rappresenta il secondo capitolo della trilogia di Scotti Cinnamon Heart: Classified, e prevede prossimamente l’apertura di una succursale nel Nord Est.