Le mascherine-sneakers di Zhijun Wang

“Senza un allarme smog o virus, nessuno cambierà stile di vita”, racconta l’artista cinese a Domus. Da sette anni le sue maschere richiamano l’attenzione sull’inquinamento. L’ultima, ricavata da un sacchetto dell’Esselunga, sposta invece l’attenzione su Milano e sul Coronavirus.

“Il vero problema è il nostro modo di essere: senza smog o virus, la maggior parte di noi non affronta la realtà e non è disposta a cambiare il proprio comportamento”. Runner e appassionato collezionista di sneakers, l’artista e designer cinese Zhijun Wang ne è convinto. Sette anni fa ha iniziato a smembrare le sue scarpe preferite per dare vita a insolite mascherine. Il suo obiettivo era richiamare l’attenzione sull’inquinamento che da anni affligge Beijing, la metropoli dove Zhijun abita. Simbolo di una società sempre più “malata”, le sue opere sono state esposte a Tokyo nella galleria Hidari Zingaro di Takashi Murakami, alla Jerusalem Design Week e, dal 2017, sono entrate nella collezione permanente del MoMA di New York. Nei giorni in cui la pandemia da Covid-19 ha velocemente e radicalmente cambiato le nostre vite, gli abbiamo chiesto se secondo lui maschere e mascherine sono destinate a diventate un elemento imprescindibile del nostro quotidiano.

Hai iniziato a creare le tue maschere sette anni fa con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul problema dello smog e dell’inquinamento atmosferico. Come artista, come è cambiato il tuo approccio da quando è scoppiata l’emergenza di Covid-19, considerando anche che il problema dello smog è notevolmente diminuito?
In realtà, non ho bisogno di cambiare strada e non credo che il problema dell’inquinamento sia stato risolto né diminuito. Il vero problema è il nostro modo di essere: senza smog o virus, la maggior parte di noi non affronta la realtà e non è disposta a cambiare il proprio comportamento nemmeno per proteggere l’ambiente, ormai sempre più fragile, per noi e per le prossime generazioni.

La tua mascherina più recente, creata con la shopping bag Esselunga, è – immagino – dedicata all’Italia: qual è il messaggio che porta con sé?
Quando ho sentito la notizia del diffondersi del virus in Italia e nella città di Milano, la mia memoria è tornata a novembre 2018. Ero stato invitato dalla Adidas a visitare la città in occasione del progetto di una mascherina per Paulo Dybala. Ricordo ancora il primo giorno, quando sono arrivato e mi sono preso una pausa per passeggiare nel quartiere vicino all’hotel. C’è un supermercato Esselunga vicino alla stazione della metropolitana Lotto Fieramilanocity. Mi è sempre piaciuto andare in un supermercato locale quando mi trovo in una nuova città, è il modo migliore per conoscere la vita quotidiana della gente che ci abita. Nella mia testa, la borsa gialla dell’Esselunga potrebbe essere il simbolo della vita quotidiana a Milano e in Italia. È un momento estremamente difficile per tutte le persone che dall’inizio di quest’anno devono affrontare e combattere il virus. La mancanza di mascherine, cibo e medicine è il problema comune alla maggior Parte dei paesi del mondo. In futuro, mi piacerebbe fare un tutorial per aiutare a crearsi una mascherina da soli, quando non la si trova in negozio o in farmacia. Ma voglio pensarci attentamente, per evitare che le persone si facciano del male.

Stai pensando di realizzare altre maschere per altri Paesi?
Questo dipenderà dal materiale che riesco a ottenere. Spero che possa essere una sotto-collezione dei miei futuri progetti.

Perché hai scelto di lavorare con le sneaker?
Adoro collezionare sneaker fin da quando ero adolescente. Quando ho avuto l’idea di creare una maschera speciale e avevo bisogno di un materiale adatto, mi è venuta in mente la mia collezione di scarpe: la maggior parte del materiale superiore (in particolare le scarpe da corsa) è leggera, resistente e traspirante. Ho deciso di usarlo come materiale-chiave. Negli ultimi 7 anni ho creato quasi 200 mascherine.

Chi acquista le tue maschere e come le usano?
A causa del costo di fabbricazione elevato e del lungo tempo di lavorazione artigianale di una mascherina, la maggior parte dei miei clienti sono celebrità, artisti e grandi marchi, che se lo possono facilmente permettere. Alcuni hanno ordinato una collezione su misura o usano le mie maschere per promuovere nuovi prodotti. Non giurerei che usino la maschera spesso.

Che si tratti di smog o virus, sembra che le maschere siano diventate il simbolo di una società sempre più “malata”: pensi che diventeranno – sempre di più – parte della nostra vita quotidiana?
Umm, se l’essere umano continua a distruggere il “pianeta blu”, indossando una maschera solo come soluzione temporanea, ci aspettano sempre più “punizioni”.

In questi giorni, in Italia è impossibile trovare le mascherine (scarseggiano anche negli ospedali), poiché solo poche aziende le producono... Sembra che tutti noi abbiamo sottovalutato la loro importanza nella nostra vita quotidiana. Quali sono i tuoi consigli?
È un problema piuttosto comune nella maggior parte dei Paesi che non hanno gravi problemi di inquinamento. Anche in Cina il prezzo delle mascherine è aumentato molto rispetto ai giorni normali ed erano difficile da trovare. Consiglio a tutti d’immagazzinare abbastanza cibo e beni necessari per l’igiene quotidiana, di stare a casa e imparare a gestire il proprio tempo per affrontare una battaglia a lungo termine con questo nuovo virus.

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