Cagnaccio di San Pietro

Tra i principali esponenti del Realismo Magico, artista anticonformista e ribelle negli anni del fascismo, la sua figura è stata riportata all’attenzione del pubblico dopo anni di oblio.

“La magia non è soltanto stregoneria: qualunque incanto è magia; il fondo dell’arte è non altro che incanto. Forse è l’arte il solo incantesimo concesso all’uomo: e dell’incantesimo possiede tutti i caratteri e tutte le specie: essa è evocazione di cose morte, apparizione di cose lontane, profezia di cose future, sovvertimento delle leggi di natura, operati dalla sola immaginazione”. Così Massimo Bontempelli, scrittore e saggista italiano, nell’aprile del 1928 argomentò l’aggettivo “magico”. Un aggettivo che lo stesso Bontempelli utilizzò durante quegli anni per parlare di una nuova corrente culturale, una nuova corrente artistica definita Realismo Magico.

Fu il critico tedesco Franz Roh nel 1925 ad utilizzare per la prima volta quest’ossimoro come definizione di uno stile non proprio vero e proprio ma che riassumeva un modo di percepire il quotidiano, il reale, opponendosi ai dettami futuristi o espressionisti partendo da quelli della classicità rinascimentale.

“Sento parlare, da taluni con gioia da altri con rassegnazione, di ritorno al classico. Certi per classico intendono il classicismo. Ma anche quelli che invece pensano ai greci, hanno torto, e non. Voglio che si dica ritorno. Classico non è una determinazione di tempo, è una categoria spirituale. In realtà, classica è ogni opera d’arte che riesca a uscire dal proprio e da ogni tempo. (…) Non parliamo dunque di ritorni; parola equivoca, anzi imbelle. La nostra epoca, uscita dalle esperienze avanguardiste (che furono il brillante rogo degli ultimi relitti del romanticismo), sta avviandosi verso il suo proprio classico. I segni se ne vedono da tutte le parti. L’abbandono del cromatismo in musica, la parete liscia in architettura, l’aborrimento dell’aggettivo nell’arte dello scrivere. E soprattutto lo spirito che cerca di scavare in profondo: l’arte non più come divertimento, ma come religione del mistero.”

Cagnaccio di San Pietro, "Nudo in riva al mare / La rosa del mare", 1935, olio su tavola, cm 104,5x82. Firmato e datato "IV - 1935" in basso a destra. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste

Sempre Bontempelli spiega il concetto di classicità che questi colti uomini cercarono di argomentare attraverso i loro scritti e attraverso la pittura. Ma chi erano, oltre ai due critici già citati, gli artisti che durante quegli anni hanno indirizzato la loro arte verso questo nuovo sentimento? I principali esponenti e interpreti del Realismo Magico furono Antonio Donghi, Felice Casorati e Cagnaccio di San Pietro. I primi due, di fama senza dubbio maggiore, hanno ricevuto nel corso degli anni riconoscimenti vari sia dalla critica che dal grande pubblico, cosa invece di fatto non accaduta per Natalino Bentivoglio Scarpa, noto (si fa per dire) con il nome di Cagnaccio di San Pietro.

L’artista, allievo di Ettore Tito, detta il proprio stile già attraverso la scelta del suo pseudonimo. Il rimando è classico, difatti il nome Cagnaccio era il soprannome della sua famiglia, mentre “di San Pietro” stava per San Pietro in Volta, il paese della laguna veneta da dove provenivano i suoi genitori. Il segno pittorico è preciso, la descrizione dei corpi è severa, interprete di una realtà aspra, inclemente. Un’artista ribelle, anticonformista nei soggetti che sceglie per le sue opere, viene apprezzato più da suoi colleghi che dalla critica del tempo portandolo così ad una mancata fama.

Le sue opere erano provocatorie, di denuncia, soprattutto nei confronti del regime fascista che al tempo dettava le linee culturali. Alla biennale del 1928, dove in commissione sedeva Margherita Sarfatti, nota mecenate e critica d’arte, nonché amante del Duce, Cagnaccio presentò una delle sue opere simbolo: Dopo l’orgia. L’inquadratura è coraggiosa, lo spettatore osserva dall’alto, come appena entrato nella stanza stando in piedi. Tre donne giacciono nude sul pavimento. Bicchieri rovesciati, bottiglie vuote e carte da gioco che ritraggono soli due semi, picche e cuori, perfettamente invertiti nella rappresentazione. La scena è divisa geometricamente i quattro parti dal tappeto verde e dalla tenda più o meno della stessa tonalità, mentre il pavimento rosso, un colore caldo in contrasto con il freddo verde prima descritto avvolge la scena. I corpi vengono rappresentati in maniera perfetta, sia nella muscolatura che nella posa. I seni turgidi delle tre donne, delle Danae contemporanee, raccontano l’accaduto e la genialità dell’artista è quella di non limitarsi alla sola rappresentazione ma di entrare nella perfetta ricostruzione della scena.

A terra infatti notiamo anche i polsini di un uomo che, con tono provocatorio, riportano il fascio littorio. Sfrontata dunque la sua avversione al fascismo e alla corruzione dello stesso. Lo scandalo e l’indignazione dunque arrivano ben presto e seguiranno per diversi anni la carriera dell’artista.

Negli ultimi anni però la figura di questo grande interprete di un ventennio culturale d’élite è stata riportata all’attenzione del grande pubblico. Mostre monografiche e collettive, come quella che in questi giorni ospita diverse tele del maestro a Palazzo Reale a Milano sino al 27 di febbraio 2022 e grazie al mercato privato che propone opere del maestro veneto in diverse aste. Proprio in questi giorni è in esposizione nelle sale di Palazzo Crivelli, presso la casa d’aste Il Ponte in via Pontaccio 12 a Milano, un’opera straordinaria di Cagnaccio: “Nudo in riva la Mare”. L’opera, in asta il prossimo 30 novembre, riassume lo stile e l’eleganza di questo straordinario artista morto prematuramente all’età di 49 anni. Un pittore, un interprete di un periodo di straordinario vivacissimo culturale, di scintillanti e polemiche tematiche che ci ricordano oggi lo smanioso tentativo di creare cultura in un tempo difficile ma prolifico.

Immagine in apertura:
Cagnaccio di San Pietro Dopo l’orgia, 1928 olio su tela. Collezione privata (Foto Mondadori Portfolio/Electa/Luca Carrà)

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram