Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Se durante questi mesi di chiusura i musei e le istituzioni culturali ce l’hanno messa tutta per proseguire le attività e tenersi in contatto col pubblico, spesso implementando apparati digitali prima carenti, ora è tempo di riaprire le porte. Forse l’isolamento domiciliare, il “tempo sospeso” vissuto durante gli scorsi mesi, ha rappresentato un momento di pausa necessaria da un calendario artistico prima eccessivamente saturo e frenetico; forse il ritorno graduale in gallerie e musei ci potrà far apprezzare in modo inedito ciò a cui prima prestavamo minore attenzione.
Senza dimenticare le criticità che questa chiusura ha comportato – in particolare in termini di perdita economica – per queste realtà, che si stanno riorganizzando ognuna con i propri tempi e contando su differenti strategie e risorse. C’è chi ha colto la prima opportunità utile per riaprire (ovvero il 18 maggio, come da disposizioni di Governo) come a Torino Fondazione Sandretto Re Rebaudengo o CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia che offre ingresso gratuito a medici, infermieri e volontari della Protezione Civile ed espone la mostra Da Capa a Ghirri. Oppure il Castello di Rivoli, con la sua collezione permanente e all’insegna del concetto di “slow museum”: un museo più “a misura d’uomo” come dicevamo, da percorrere disponendo di maggiore spazio e tempo. Senza dubbio, un buon insegnamento tratto dalla pandemia.
Ma ci sono anche tante istituzioni che hanno deciso di darsi più tempo, rimanendo chiuse ancora per qualche settimana. Tra i musei riaperti il 2 giugno c’è il MART di Rovereto, il museo con la meravigliosa cupola dell’architetto Mario Botta; il MUSE – Museo delle Scienze di Trento progettato da Renzo Piano e Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano (dal 4) che quest’anno riapre con una serie di approfondimenti legati agli artisti della sua collezione (si parte con Robert Barry). Scendendo nel Triveneto, anche Venezia torna nel pieno dell’offerta artistica, e per un po’ di tempo sarà possibile godersela senza la calca del turismo internazionale che la caratterizza. Riaprono tutti i Musei Civici, le Gallerie dell’Accademia e la Collezione Peggy Guggenheim con la collezione permanente. Ancora nessun aggiornamento, invece, dal fronte Pinault, con Palazzo Grassi/Punta della Dogana.
Ricordiamo, infatti, che la facilità di accesso non è più quella di una volta: in tutti i musei le regole sono indossare la mascherina, talvolta i guanti, mantenere le distanze gli uni dagli altri, usare i gel igienizzanti, non entrare e uscire dalla stessa porta. Ognuno, poi, ha adattato queste norme secondo gli spazi e le logistiche possibili, dando regole specifiche sul numero del contingentamento, talvolta modificando i percorsi di visita. In ogni caso, si consiglia di consultare regolamenti e modalità di prenotazione prima di addentrarsi in ogni luogo.
Veniamo ora alla proposta delle altre grandi città: l’iperattiva Milano riapre il suo patrimonio civico, dal complesso monumentale del Duomo al Museo del Novecento, passando per Palazzo Reale, la GAM – Galleria d’Arte Moderna e il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea. Riaprono anche i grandi templi del contemporaneo milanese: HangarBicocca con la mostra di Trisha Baga (inaugurata poco prima della pandemia) e le brillanti installazioni di Cerith Wyn Evans; Armani/Silos, con una mostra del fotografo Peter Lindbergh; dal 4 giugno la Triennale, con la possibilità di visitare il Museo del Design Italiano e il Giardino Giancarlo De Carlo: si punta tanto sull’outdoor che “per tutta l’estate accoglierà un ricco calendario di eventi all’aperto”, come comunicato dal museo; il 5 giugno riapre anche Fondazione Prada, con tre mostre temporanee, #ThePorcelainRoom, #Storytelling e #K (quest’ultimo un progetto ispirato a Kafka). Non mancano i progetti dedicati alle residenze artistiche e visitabili, su appuntamento: citiamo FuturDome, che con Summer In ospita nei suoi ampi spazi quattro artisti italiani fino al 31 luglio. Su appuntamento è anche la visita al non distante Spazio Maiocchi, che riapre con Sucuk und Bratwurst, una selezione di scatti e video installazione firmata Clemens von Wedemeyer.
Torna a uno stato di semi-normalità anche Parma2020, la Capitale italiana della Cultura, pesantemente stroncata dall’arrivo della pandemia (ma che continuerà prolungando le sue celebrazioni anche l’anno prossimo). Da segnalare tra gli eventi parmigiani Florilegium, l’installazione dell’artista inglese Rebecca Louise Law posta nella Chiesa di San Tiburzio e realizzata con 200.000 fiori.
Non da meno è Firenze che, dopo un momento di criticità iniziale dovuta alla forte crisi economica, alla fine ha riaperto i suoi musei civici e non. A Palazzo Strozzi, continuano a troneggiare nella corte centrale le enormi sfere specchianti dell’argentino Tomàs Saraceno, che riapre la sua personale. Tra le chicche del contemporaneo da non perdere è la selezione di scatti erotici di Ren Hang, al Centro Luigi Pecci di Prato dal 1° giugno.
A Roma, finalmente, riapre la grande mostra dedicata ai 500 anni dalla morte di Raffaello: alle Scuderie del Quirinale, la mostra (anch’essa interrottasi poco dopo l’apertura) che raccoglie oltre 200 opere provenienti dalle più importanti collezioni internazionali, dell’urbinate e degli autori coevi. Ce n’è per tutti i gusti: Palazzo delle Esposizioni riapre con la grande antologica sull’americano Jim Dine; Metropoli, con gli scatti di Gabriele Basilico sulla città e i ritratti di Miltos Manetas allo Spazio Fontana. E ancora: prosegue la retrospettiva su Gio Ponti al MAXXI di Roma e Maybe it can be different dell’artista tedesca attiva a Barcellona Esther Kläs alla Fondazione Giuliani.
Riparte anche l’offerta culturale del sud Italia, aiutato anche da un tasso di contagi significativamente inferiore che infonde fiducia nel ritorno ai musei. Napoli, ad esempio, approfitta dei suoi grandi parchi archeologici per le attività all’aperto, come Pompei che lancia le “passeggiate lungo le strade della città antica”. Il Museo Nazionale Archeologico di Napoli, invece, offre promozioni e sconti sui biglietti per invitare il pubblico a tornare a visitare la sua collezione di arte antica di rara preziosità, spesso mescolata con numerosi riferimenti al contemporaneo: al momento, è possibile visitare Lascaux 3.0. (un tour in realtà aumentata per gli antichi siti rupestri) e la mostra MANN HERO – Il ritorno degli eroi dall’antichità a Star Wars 2020. Riapre al pubblico anche lo splendore del patrimonio siciliano, come la Valle dei Templi di Agrigento, Duomo e Chiostro di Monreale e Castello della Zisa a Palermo. Interessanti in questo periodo anche le proposte della Sardegna: a Nuoro il MAN riapre con Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale, introducendo una geografia alternativa dell’isola sarda. C’è anche il Museo di arte contemporanea di Ulassai, che riprende la programmazione espositiva con Maria Lai. Lente sul mondo: visitabile anche il grande parco che circonda il museo, nel quale sono posizionate diverse installazioni realizzate da Maria Lai, come Fiabe intrecciate. Omaggio a Gramsci e il Telaio del vento.
Immagine di apertura: Oma, Fondazione Prada. Foto Bas Princen