
Personne et les autres rimette in discussione la questione dell’autorialità, ispirandosi alle istanze del movimento situazionista, che proprio a Venezia nel 1969 fece la sua ultima conferenza.
In particolare la linea che attraversa Personne et les autres intreccia Situazionismo, movimento Dada e Cobra, come avanguardie della modernità coloniale coi movimenti di Pan-Africanismo, indipendenza africana e Global 68 nel tentativo di rimettere in discussione l’idea eurocentrica della modernità e focalizzandosi invece sugli effetti che la contaminazione fra Europa e Africa ha generato.

One, Two Three è la video installazione a tre canali di Vincent Meessen, installata al centro del padiglione, il cui suono riverbera nelle sale, mescolandosi con la visione delle altre opere e diventando una echo-chamber per la fruizione di tutta la mostra. Il lavoro esplora la sconosciuta partecipazione di alcuni intellettuali e filosofi congolesi al movimento internazionale situazionista e in particolare la figura di un giovane studente, Joseph M’Belolo Ya M'Piku autore del testo di una canzone di protesta scritta in lingua Kikongo nel 1968, in pieno spirito situazionista.
Meessen ha trovato questo testo e gli ha ridato forma assieme allo stesso M’Belolo con alcune musiciste donne di Kinshasa. Più precisamente la registrazione è avvenuta nel night club “One, Two, Three” fondato nel 1974 dal leggendario e controverso musicista Franco Luambo, considerato il re della rumba, amico e nemico del potere dittatoriale congolese.


Ma come scriveva W.E.B. Du Bois, storico attivista statunitense “With nearly every great european empire today walks its dark colonial shadow” (Quasi ogni grande impero europeo oggi cammina con la sua scura ombra coloniale) – da Worlds of colour, 1925) – ed è certamente questo aspetto che emerge maggiormaente dal percorso visivo e concettuale messo insieme da Personne et les autres. Un’attivazione etnografica e artistica della storia che non affronta la questione del colonialismo da una prospettiva regressiva, ma indaga i processi di de-colonizzazione ancora oggi radicalmente centrali e complicati.
“La décolonisation est toujours en viguer”, lo dice anche M’Belolo Ya M’Piku nel film di Vincent Meessen.
fino al 22 Novembre 2015
Vincent Meessen (conMathieu K. Abonnenc; Sammy Baloji; James Beckett; Elisabetta Benassi; Patrick Bernier 6 Olive Martin; Tamar Guimaraes & Kasper Akoj; Maryam Jafri; e Adam Pendleton)
Personne et les autres
Padiglione Belgio
Giardini, Venezia