Gli amici dell’indimenticato gallerista napoletano, artisti e collezionisti, si ritrovano idealmente in “Contemporaneamente”, un’insolita mostra nata da un’idea di un pittore (Marcovinicio) e di un critico (Michele Bonuomo), che si tiene sino alla prima settimana di maggio a Domodossola, organizzata dalle Associazioni Culturali “Ingremiomatris”, “Ecole des Italiens” e “Museo Immaginario”, unitamente con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Domodossola. Ospitata a Palazzo Silva, edificio rinascimentale costruito su preesistenze trecentesche, la mostra propone un “non allestimento” che – senza modificare in alcun modo l’arredo preesistente (mobili, suppellettili, quadri e tutto ciò che compone il corredo originale del palazzo nobiliare, ora di proprietà del Comune di Domodossola) – attribuisce a ciascuna opera una collocazione ‘naturale’ nel contesto antico.
In questa “camera delle meraviglie”, gli omini di Keith Haring ‘dialogano’ con un’armatura da samurai, un pastello di Jean Michel Basquiat con un bacile di ceramica, un vaso di Mimmo Paladino con le suppellettili antiche, un disegno di Alighiero Boetti con le incisioni di camino di pietra. “L’idea di tenere sullo stesso piano temporale passato e presente, visioni localistiche e linguaggi internazionali”, scrive Michele Bonuomo nel catalogo (coordinato da Massimo Fiumanò), “azzera i limiti cronologici, trasforma i framemnti del passato, in ready-made del presente…
La mostra mette in scena un gioco di specchi attraverso il quale le immagini si moltiplicano ininterrottamente, e in questi riflessi dinamici le opere si caricano di sensi e significati spiazzanti”. Il filo conduttore che lega le opere in mostra è tuttavia la figura di Lucio Amelio, alla cui collezione appartennero molti dei pezzi esposti.
I collezionisti che hanno prestato le quasi quaranta opere hanno dato credito all’entusiasmo dei curatori, in particolare a Michele Bonuomo, che di Amelio fu amico e consigliere, ma anche a Marcovinicio, alle cui intuizioni si deve pure “Ecole des Italiens”, un happening che si tiene ormai da tre anni in un bar nella piazza principale di Domodossola: ogni quindici giorni, il martedì, il Caffè Bertani accoglie, per sole due ore, un’opera (quadro, fotografia, disegno, ecc.) prestata gratuitamente alla visione di quanti si trovano a passare o si danno appuntamento per discutere d’arte. Maria Cristina Tommasini
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