A Stoccolma riapre ArkDes: perché vale la pena visitarlo

Sull’isola di Skeppsholmen a Stoccolma riaprono dopo un anno le porte di un museo di architettura e design tra i più importanti d’Europa.

Dopo un anno di chiusura per una completa ristrutturazione, ArkDes, il Centro Svedese per l’Architettura e il Design, riapre al pubblico il 27 settembre. Situato su una delle molte isole dell’arcipelago della capitale, il museo, nato nel 1962 su iniziativa dell’Associazione Nazionale degli Architetti Svedesi, ha subito una trasformazione significativa grazie al progetto dello studio Arrhov Frick Arkitektkontor.

La ristrutturazione, che ha interessato l’intero complesso museale, riporta in vita gli spazi di una storica caserma della marina svedese, un tempo sede del dipartimento di cartografia nautica, rendendo il museo ancora più accessibile e inclusivo.

ArkDes, Stoccolma, Svezia. Foto Marco Cappelleti

Il nuovo ingresso su Exercisplan invita i visitatori in un’inedita sequenza di spazi riconfigurati. Questo rinnovamento, insieme a un nuovo layout interno e a spazi ampliati per il centro di ricerca ArkDes, riflette una visione contemporanea dell’architettura museale come esperienza dinamica e interattiva. La riprogettazione è stata accompagnata da un ambizioso programma espositivo che esplora l’influenza dell’architettura e del design sulla società svedese.

La ristrutturazione, che ha interessato l’intero complesso museale, riporta in vita gli spazi di una storica caserma della marina svedese, un tempo sede del dipartimento di cartografia nautica, rendendo il museo ancora più accessibile e inclusivo.

Uno dei fulcri della nuova esperienza di visita è l’accesso a opere mai esposte prima, selezionate dall’immensa collezione di ArkDes, che conta oltre quattro milioni di oggetti. Tra le sette mostre in programma spicca Designing Motherhood, un’installazione co-creata dal collettivo MYCKET, che esplora il legame tra design e maternità, attraverso tutte le fasi della riproduzione umana. 

ArkDes, Stoccolma, Svezia. Foto Marco Cappelleti

Un’altra mostra di grande rilievo è quella dedicata a Léonie Geisendorf (1914-2016), figura di spicco del modernismo svedese. L’esposizione mette in luce le sue opere più importanti, tra cui il Sankt Görans Gymnasium, un capolavoro brutalista che unisce razionalità e sensibilità nel rapporto con lo spazio e la luce. Oltre ai progetti architettonici, la mostra propone schizzi, disegni e materiali d’archivio inediti, offrendo una comprensione più intima del suo processo creativo.  

Tra le esposizioni figurano anche l’istallazione dell’architetto Joar Nango (1979) Girjegumpi: The Sámi Architecture Library presentata alla Biennale di Venezia del 2023 e Power of Places, un’installazione posta nel nuovo spazio di accoglienza del museo, torget (la piazza). ArkDes propone inoltre una selezione permanente dell’architettura svedese a partire dall’Esposizione di Stoccolma 1930 che ruota attorno a celebri architetti come Gunnar Asplund, Sven Markelius, Ralph Erskine e Sigurd Lewerentz. 

ArkDes, Stoccolma, Svezia. Foto Marco Cappelleti

A partire da ottobre, la biblioteca e il centro di ricerca di ArkDes riapriranno le porte al pubblico, offrendo accesso a migliaia di materiali archivistici. Il rinnovamento di ArkDes, con il supporto della nuova identità grafica progettata dallo studio A.M., rappresenta un’importante fase di trasformazione. Il museo non è solo uno spazio espositivo, ma una piattaforma aperta e in evoluzione per esplorare il potenziale trasformativo dell’architettura e del design.

Immagine di apertura: ArkDes, Stoccolma, Svezia. Foto Marco Cappelleti

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