Una casa sul tetto a Rio de Janeiro, tra Mies e Le Corbusier

Con il solo scopo di creare un’oasi di pace nel fitto tessuto metropolitano di Leblon, un “organismo” arroccato sul tetto di un edificio esistente ritrova le spazialità dei maestri del moderno.

Negli ultimi decenni per limitare il consumo di suolo si sono incoraggiati il riuso, la trasformazione e la densificazione di ciò che già esiste, e l’architettura ha risposto spesso con pratiche progettuali “parassitarie”: facendo attenzione a tenere un'accezione positiva del termine, parliamo di strategie per cui la città cresce su sé stessa, facendo leva sull'inserimento di corpi architettonici nuovi in strutture preesistenti, a cui l’”organismo parassita” si lega per necessità (di suolo, di impianti, di accesso…), ma da cui resta formalmente e spazialmente distinto.

É il caso di questo organismo progettato da Agencia Tpba e arroccato sul tetto di un fabbricato multipiano nel fitto tessuto di Rio de Janeiro, che recupera uno spazio residuale trasformandolo in una “non-casa” senza specifiche funzioni se non quella di offrire il lusso (antico e oggi ancora più prezioso) dell’otium.

Agencia Tpba, Casa a Leblon, Rio de Janeiro, Brasile 2024. Foto Courtesy of Agencia Tpba

L’intervento riguarda un’area con impianto ad “L” che ospita un ampio ambiente centrale privo di partizioni, collegato ad una zona di accesso esistente ad est – con cucina, servizi e un piccolo atelier – e affacciato su un giardino pensile a nord che, come nella Maison de Beistegui di Le Corbusier a Parigi (1931), si configura come una stanza all’ aperto nel cuore della metropoli, con il prato come pavimento e pareti che inquadrano il cielo.

Il volume etereo, perimetrato da vetrate scorrevoli senza telaio e scandito da una sottile struttura modulare di colonne binate di acciaio inox lucidate a specchio, a supporto di una copertura in vetro e griglia in legno da cui filtra la luce, evoca memorie miesiane, il Padiglione di Barcellona del 1929 per citare la più evidente, nel contrasto tra l’evanescenza delle superfici e delle strutture verticali e la matericità della piastra orizzontale apparentemente fluttuante nel vuoto.

Agencia Tpba, Casa a Leblon, Rio de Janeiro, Brasile 2024. Foto Javier Agustin Rojas

Al centro del giardino pensile, disegnato da pavimentazioni in legno e fioriere che proseguono all’interno della costruzione, campeggia un cilindro a specchio che nasconde il volume tecnico e un armadio di manutenzione e che conferisce, con la sua scultorea presenza, un carattere vagamente surreale a questo paradiso dell’indeterminatezza che sopravvive tra gli edifici consolidati.

Team di progetto:
Thiago de Almeida, Priscila Bellas
Architettura del paesaggio:
Rodrigo Oliveira Paisagismo
Strutture:
Marcio Pompei
Illuminazione:
Chiaradia+Gayoso
Costruzione:
Osborne Construtora

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