Nana House, la residenza progettata da Jean Benoît Vétillard Architecture, si trova su un lotto urbano a Bagnolet – prima banlieue parigina – suddiviso in due parti: l’edificio, realizzato in continguità ad un gruppo di abitazioni esistenti, occupa la parte a sud sfruttando al massimo luce e spazi, mentre la zona a nord dell’area è stata trasformata in un giardino, protetto da una tettoia vetrata e valorizzato da diversi elementi progettati per ospitare le piante.
Se la facciata, caratterizzata da listelli grigio scuro, è stata progettata seguendo le norme architettoniche del quartiere e dei suoi laboratori artigianali, gli interni dell’abitazione si mostrano luminosi, spaziosi e flessibili.
Sviluppata intorno a una corte centrale non visibile dall'esterno, la casa mette in mostra al piano terra una struttura metallica a travi e pilastri, che sostiene i livelli superiori. Appoggiandosi su questa struttura a griglia, un volume su due livelli, con le superfici rivestite in legno, si affaccia sulla corte interna dialogando con questa attraverso aperture e finestre a nastro.
Primo e secondo piano, nei quali si trova la zona notte, si distribuiscono attorno al vuoto della corte, fulcro del progetto. La pianta libera del piano terra si caratterizza per i pilastri metallici ma anche per l’inserimento di pareti di cemento e per il legno dei volumi progettati appositamente per questi spazi: gli arredi, le scale, l’armadiatura. Dal lucernario sul tetto, posizionato al centro, entra luce in abbondanza per ogni spazio.