Presentato a Villa Necchi e alla Triennale di Milano, “Nelle Case. Milan interiors 1928-1978” è un libro edito da Hoepli che unisce lo sguardo complementare degli autori Enrico Morteo e Orsina Simona Pierini, rivelando una prospettiva sull’arte e il design, insieme al progetto d’architettura, che disvela la contemporaneità di molte delle soluzioni progettuali presentate.
L'opera compone un racconto degli interni milanesi incardinato su due registri. Il primo, immediato, è la composizione iconografica, che rende il libro un ricco repertorio di fotografie d’epoca provenienti in buona parte da Archivio Domus e dall’Archivio Casali, e a questo si uniscono i ridisegni originali delle case presentate, e fotografie contemporanee per alcune di esse.
Cinquant’anni di interni milanesi in un nuovo libro, tra fotografia e ridisegno
“Nelle case. Milan interiors 1928-1978” raccoglie più di 200 architetture come sintesi della storia contemporanea, con immagini da Archivio Domus e Archivio Casali.
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- Kevin Santus
- 14 novembre 2023
A partire dal titolo, il libro individua una data essenziale nella stagione architettonica milanese: il 1928, anno in cui, come esplicitato dagli autori, l’avvento nell’ambiente culturale delle riviste, Domus e La Casa Bella si traduce in un motore decisamente unico per l’architettura. Da questa data, il libro ci conduce attraverso 50 anni di trasformazioni, fermandosi a monte dell'esplosione del post-modern. Le foto degli interni milanesi raccontano così una città che si confronta con il continuo evolversi della società, ricordandoci di come il progetto degli spazi interni, le disposizioni degli oggetti, e la relazione con la città, abbiano determinato nel tempo il progetto della casa.
Non solo un repertorio fotografico o una collettanea di case, quindi, ma un’idea di spazio che vede nell’architettura milanese un possibile punto di riferimento per un’idea di abitare. Qui il ridisegno delle planimetrie non traccia solo una visione grafica, ma restituisce uno sguardo interpretativo che riporta anche l’arredo disposto secondo le idee originarie del progetto, ricostruendo l’architettura delle case.
Da Portaluppi a Gardella, dagli spazi fluidi di Caccia Dominioni ai microcosmi artificiali di Joe Colombo, il libro riesce a farci riflettere attraverso scritti e immagini, richiamando le parole scritte nel primo numero di Domus da Gio Ponti, che gli stessi autori riportano, in cui descriveva come nella casa italiana “L’architettura di fuori penetra dentro…accoglie suppellettili e opere d’arte” dove il comfort dell’abitare sta “nel darci con l’architettura una misura per i nostri stessi pensieri.”
Immagine di apertura: Vito Latis, Casa Latis Tingdall, 1956. Copyright Archivio Domus
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Copyright fotografia Valentina Angeloni
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