Anche l’architettura di servizio può diventare landmark ed essere oggetto di sperimentazione. È il caso dell'edifico per bagni pubblici Amoeba, a Pechino. Progettata da People’s Architecture Office, l’architettura si configura come un piccolo padiglione monomaterico, dalle forme sinuose dove lo spazio diventa fortemente dinamico in un susseguirsi di curve concave e convesse.
L’esterno vede la parete serpeggiare in un’unica superficie opaca, capace all’interno di generare con fluidità gli spazi per i singoli servizi igienici e al contempo avere uno spazio centrale continuo di distribuzione. Ognuno dei box per servizi igienici si inserisce così in una nicchia creata dall'andamento della parete, in uno spazio conico che contribuisce all’illuminazione attraverso delle aperture zenitali. La luce dà così vita e valore alle forme e agli spazi, nobilitando l’edificio di servizio.
Particolare attenzione è stata poi tenuta nella possibilità di rispondere alle esigenze dei visitatori, cercando di garantire la massima inclusività. Pertanto, gli spazi, nelle loro dimensioni e identità, si conformano come utilizzabili da tutti, quali bambini, persone con disabilità, e senza alcuna differenza di genere.
Le porte di ogni box non chiudono tutta l'altezza del vano, lasciando sempre la possibilità di riconoscere la spazialità plastica del progetto. Infine, i lavabi definiscono i limiti dell’interno, collocandosi in due nicchie alle estremità opposte dell’edificio.