Un edificio residenziale con un basamento compatto in mattoni e una parte superiore caratterizzata da volumi vetrati a sbalzo. Quello progettato dallo studio di architettura Concrete a New York City è un “classico” esempio di architettura olandese, composta per stratificazioni e caratterizzata da un mix di tipologie abitative e materiali.
Più che le soluzioni architettoniche o compositive, ciò che rende il progetto “The West” contemporaneo e interessante riguarda la scelta di alcuni materiali, ed è impercettibile nel risultato finale. Gli architetti hanno infatti collaborato con un’azienda che produce mattoni con materiali di scarto, brevettati col nome di WasteBasedBricks® e prodotti dall’azienda StoneCycling, che ha sede ad Amsterdam.
“Sono state realizzate ben 42 forme e dimensioni diverse di questo mattone per coprire completamente ogni angolo e curva della facciata con il suo aspetto grigio lucido-argento”, dichiara Stone Cycling.
L’azienda lavora per ridurre i flussi di rifiuti nel mondo della costruzione, sviluppando materiali di nuova generazione che sanno anche rispondere alle esigenze estetiche dei progettisti: oltre il 60% di materie prime riciclate, produzione carbon neutral, conforme agli standard industriali, disponibili in forme e tonalità personalizzabili.
Sappiamo quanto sia importante innovare ogni fase del progetto architettonico: dal reperimento dei materiali al loro trasporto e alla logistica di cantiere. La direzione da intraprendere è quella di un’architettura non estrattiva, ovvero – secondo la definizione dell’ex direttore di Domus Joseph Grima “una forma di pratica architettonica che considera l’intera gamma di conseguenze generate dalla costruzione di un edificio, prendendo in considerazione tutte le possibili esternalità”.