Questo articolo è apparso originariamente su Domus 1006, ottobre 2016. Un incarico molto particolare – l’inserimento più armonioso in un contesto naturalistico di una statua monumentale del Buddha situata in un cimitero nei pressi di Sapporo – ha portato il maestro giapponese e il suo studio a realizzare un progetto a scala paesaggistica, che si avvale di poche, ricercate scelte architettoniche per celebrare la solennità e spiritualità del tema e del luogo
Quando Tadao Ando ha abbracciato il Buddha con una collina
Nel 2016 Domus pubblicava un intervento del futuro guest editor a cavallo tra costruzione e paesaggio, un’esperienza spirituale creata attraverso gli strumenti dello spazio e dell’atmosfera.
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
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Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
Domus 1006, ottobre 2016
View Article details
- Tadao Ando
- 12 maggio 2022
- Cimitero di Takino, Sapporo, Giappone
- Tadao Ando Architect & Associates – Tadao Ando (direttore); Masataka Yano, Horonobu Wakayama (responsabili progetto)
- 1105 mq
- 2015
Il Buddha con la testa fuori
Il progetto prevede la realizzazione di una sala da preghiera che aumenti l’attrattiva di una statua del Buddha, scolpita nella pietra 15 anni fa. Il sito si colloca sul fianco dolcemente digradante di una collina, in una porzione dei 18 ettari di terreno rigoglioso occupati da un cimitero.
La statua del Buddha, alta 13,5 metri per un peso di 1.500 tonnellate, è stata realizzata con pietra di altissima qualità proveniente da vene selezionate.
Prima che il progetto avesse inizio, la statua svettava solitaria in mezzo a un campo, destando in noi un senso d’irrequietezza… Il committente ci ha chiesto di proporre delle idee per fare in modo che potesse suscitare nei visitatori una maggiore serenità. Abbiamo concepito così l’idea d’interrarla dal capo in giù, innalzando una collina coperta di fiori di lavanda.
La proposta è stata battezzata “Il Buddha con la testa fuori”. Sotto la collina, un tunnel lungo 40 metri e una rotonda che abbraccia la statua sono inseriti lungo gli assi di avvicinamento dall’esterno.
L’intenzione dell’intervento è dare origine a una vivida sequenza spaziale nel corso del lungo avvicinamento attraverso il tunnel, di modo che l’attesa del visitatore, per il quale il Buddha rimane invisibile, cresca continuamente fino al momento in cui finalmente raggiunge la sala alla fine del tunnel. Da lì, guardando in su, la statua appare circondata dall’alone del cielo. Sulla Collina del Buddha sono state messe a dimora 150.000 piante di lavanda, che si colorano di verde brillante in primavera, del pallido violetto dei fiori durante l’estate e di un bianco serico con la coltre nevosa d’inverno. Più che in quella dello spazio costruito, il progetto può rientrare nella categoria dell’architettura del paesaggio: l’intervento ci ha obbligati a elaborare una nuova prospettiva in cui rientra la riorganizzazione dell’ambiente naturale e, in questo senso, ha rappresentato una sfida, ma anche una preziosa opportunità.
Tadao Ando
Come apice di un antico tumulo, la testa della divinità emerge da una collina ricoperta di 150.000 piante di lavanda, fiore locale che rappresenta la bellezza della regione. Per poterne disporre in una quantità tanto elevata, è stato acquistato un apposito terreno in cui sono state coltivate le piantine, poi trapiantate sul sito di progetto. Foto Shigeo Ogawa
Schizzo di studio di tadao Ando con la statua alta 13,5 m inglobata nella collina artificiale. Il sito si trova all’interno del cimitero monumentale di Makomanai Takino, nei pressi di Sapporo. Tadao Ando – © Tadao Ando Architect & Associates
La veduta assiale del manufatto evidenzia la precisione delle scelte compositive e degli elementi architettonici. Foto Shigeo Ogawa
Veduta aerea del complesso che comprende un percorso di avvicinamento rituale alla sala del Buddha. Foto Shigeo Ogawa
Nel suo cammino di approccio graduale al Buddha, il visitatore incontra uno specchio d’acqua circondato da setti murari in cemento a vista, una sorta di primo recinto sacro che segna il momento di passaggio tra il mondo terreno e quello eterno. In questo punto restano ancora aperti degli scorci sul paesaggio circostante. Foto Shigeo Ogawa
Alle estremità brevi della vasca rettangolare si trovano due padiglioni circolari, che ricordano e reinterpretano le due torri campanarie preesistenti sul sito e rimosse per il nuovo progetto.
Foto Shigeo Ogawa
Veduta del tunnel lungo 40 m, caratterizzato dalla struttura a costole di cemento che formano archi di un sesto di circonferenza. Foto Shigeo Ogawa
Foto Shigeo Ogawa
Foto Shigeo Ogawa
Alla fine del corridoio buio, una serie di gradini introduce alla Rotonda del Buddha, uno spazio a cielo aperto. La statua, appoggiata su una piattaforma sopraelevata, è esposta agli agenti atmosferici, condizione che rende più intenso l’incontro spirituale con il visitatore. Per il progetto, Tadao Ando ha tratto ispirazione dai templi scavati nella roccia ad Ajanta (India) e Dunhuang (Cina). Foto Shigeo Ogawa
La coltre di neve che ricopre tutto il complesso mette in risalto le forme archetipiche del progetto. Foto Shigeo Ogawa