Un tour di Bilbao, città resuscitata con l’architettura

Breve guida agli edifici che hanno cambiato aspetto e destino del capoluogo basco: per nuotare nella piscina di Philippe Starck o tifare al San Mamés di César Azcárate, aspettando il nuovo quartiere firmato Zaha Hadid.

Bilbao è bella e ci si vive bene. L’ultimo a dirlo è fDi Intelligence, magazine che parla di investimenti con voce autorevole: tra le città di media grandezza – dai 200 ai 500 mila abitanti – il capoluogo basco attrae talenti e favorisce gli affari. Bilbao piace perché stata ridisegnata dagli architetti, perché persegue la sostenibilità, perché offre una qualità della vita superiore a Madrid e Barcellona (questa volta la classifica è di Ocu, Organisation of Consumers and Users).

Guggenheim Museum Bilbao. Courtesy Guggenheim Bilbao
Guggenheim Museum Bilbao. Courtesy © FMGB Guggenheim Bilbao Museoa, 2021

Bilbao è un caso unico. Nel 1988 era una città in crisi, ingombra dei resti del porto fluviale, inquinata e degradata. C’è un articolo di giornale a cui si fa sempre riferimento per ricordare quei tempi. Titolava: o ci si dà una mossa, o si muore.

  

Oggi al posto dei container arrugginiti che soffocavano il quartiere Indautxu c’è il gigantesco Puppy di Jeff Koons e Bilbao è una referenza del contemporaneo: dal museo Guggenheim di Frank Gehry, che festeggia i suoi primi 25 anni (“Sections/Intersections” è la mostra, dall’8 settembre, che esporrà per la prima volta la collezione per intero) al futuro quartiere di Zorrozaurre di Zaha Hadid, che sta finalmente prendendo forma, ogni cosa parla di riconversione ecologica e di rigenerazione urbana.

Ponte di La Salve, Frank Gehry, Bilbao. Courtesy Zorrotzaurre Managment Commission
Ponte di Frank Gehry che porta al quartiere di Zorrotzaurre, Bilbao. Courtesy Zorrotzaurre Managment Commission

Perché questo avvenisse, c’è voluta una forte volontà politica e tutto l’orgoglio dei bilbaini: da un lato la creazione di Bilbao Ria 2000, società pubblica finanziata al 50% dal governo centrale e per il resto dalle autorità basche, dall’altro quella di Bilbao Metropoli 30, associazione di università, organizzazioni no-profit, enti pubblici locali, banche e fondazioni. Il progetto ha convinto nel tempo Santiago Calatrava, Norman Foster, Arata Isozaki, César Pelli, Rafael Moneo, Philippe Starck.

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