“Non voglio vantarmi... ma sono il più grande!” spiega Sidney “Syd” Deane a due ragazze ferme a bordo campo per guardare l’incontro di street basketball. Ha appena fatto una schiacciata dopo aver lasciato a terra l'avversario con un cross-over. Questa è senza dubbio una delle battute più iconiche del celebre film White Men Can’t Jump (malamente tradotto in italiano in “Chi non salta bianco è”). Ci troviamo a Venice Beach, a Los Angeles, e il co-protagonista del film – interpretato dall’attore afroamericano Wesley Snipes – è il classico personaggio che puoi trovare in ogni playground californiano: palestrato, arrogante, talentuoso, e squattrinato. Come succede di frequente, il successo nel campo in cemento nasconde una vita piena di ostacoli (la famosa thug life). Ma il playground è un altro mondo: ha le sue regole e le sue gerarchie, e il valore più importante è il rispetto, che può essere conquistato solo con la pratica, l’allenamento e la fatica. “Rispetto, per alcuni è tutto, per altri solo un concetto astratto”, diceva il rapper bolognese Kaos One. Il campo da gioco (parliamo di basket ma anche di molti altri sport di squadra) non è solo un pavimento rettangolare in cui si fa attività fisica, ma un micro-universo in cui si formano delle comunità. Per questo la recente tendenza di rinnovare i playground con opere di street art (o opere murarie di vario tipo) non ha solo l’ambizione di decorare questi luoghi, ma rappresentare l’energia che questi ambienti possono sprigionare. Non è un caso che aerosol art, musica rap, street basketball e altre sottoculture urbane condividano gli stessi valori: sono spesso intrecciate, e considerabili espressioni alternative degli stessi contesti periferici.
10 campi da gioco che uniscono sport e arte
Sport di strada e arti urbane si incontrano per dar vita a progetti iconici e spesso rappresentativi per gli abitanti dei quartieri di periferia in tutto il mondo.
Foto Ugo Galassi
Foto Ugo Galassi
Foto Sébastien Michelini
Foto Rachel McCarthy
Foto Simone Di Gioia
Foto Simone Di Gioia
Foto Zaickz Studio
Foto Zaickz Studio
Foto Justin van der Moezel
Foto Justin van der Moezel
Foto Juan Pablo Ovando
Foto Juan Pablo Ovando
View Article details
- Salvatore Peluso
- 03 dicembre 2021
L’intervento creativo di Marco Mangione, meglio conosciuto come Gummy Gue, ha trasformato un playground di Alessandria partendo da una riflessione sulle forme e sul movimento. L’accostamento di sinuose campiture di colore sembra decomporre e ricomporre la superficie del playground.
Il Pigalle Duperré Court di Parigi è senza dubbio uno dei campi da basket più fotografati del mondo. Si trova al numero 17 di Rue Duperré ed è incastonato in uno spazio ristretto che si apre tra vecchi edifici. La sua estetica viene cambiata ogni 3-4 anni con artwork sempre nuovi a cura dello studio Ill-Studio. Questa è la versione del 2017, che presenta un tripudio di gradienti fluo blu petrolio, fucsia e arancione.
Ci troviamo Martin Luther King Jr. Park di Pine Bluss, in Arkansas. I’ll bring you flowers è un coloratissimo lavoro di rigenerazione urbana a cura dell’artista e muralista londinese Lakwena, attraverso il cui manda un messaggio di speranza e orgoglio spingendo tutti, nonostante le avversità, verso la crescita personalità e la gratitudine.
Il progetto, curato da Francesca Canfora nel pieno centro di Torino, ibrida arte contemporanea e rigenerazione di spazi a scala urbana. Il motivo floreale sul suolo crea una convivenza creativa e virtuosa tra sport e cultura.
Quest’opera dalle grandi dimensioni (14 x 25 metri) a Lisbona è un esempio lampante dello stile di AkaCorleone, uno street artist che gioca spesso con colori accesi e forme pure, dando vita a delle composizioni originali e divertenti. Balance è stato realizzato in collaborazione con GAU, l’Urban Art Gallery del Consiglio Comunale di Lisbona, all’interno programma di arte pubblica comunale.
Il Greg Marius Court, meglio conosciuto come Holcombe Rucker Park di Harlem, a New York City, è senza dubbio il playground più famoso e prestigioso al mondo. Qui si tiene ogni estate l’EBC Tournament, diventato ormai un evento mediatico e capace di attrarre la curiosità dei migliori campioni NBA, la lega di basket più importante al mondo. Il campetto è stato rinnovato grazie al contributo del rapper e nativo di Harlem A$AP Ferg.
Luogo di incontro per tutta la comunità, è frutto di un lungo processo di ascolto e coinvolgimento.
Leggi l'articolo su domusweb.it
Brevissima incursione nel Calcio a 5. Solo per vedere che succede se non si può colorare il campo. Gummy Gue porta le sue composizione cromatiche attorno al campo e definisce l’intero isolato.
In questo campo da basket il disegno riprende l’iconografia della cultura Tzotzil e usa come immagine il “Xocom Balumil”, i lati della terra. L’intervento è parte di un più ampio progetto di rivitalizzazione dello spazio pubblico.
“Il punto non è essere Kobe Bryant, ma diventare il Kobe Bryant di sé stessi. La mentalità non riguarda un risultato da prefiggersi, quanto piuttosto il processo che conduce a quel risultato. Riguarda il percorso e l’approccio. È uno stile di vita. Penso che sia importante adottare questo metodo in ogni impresa.” Questo è uno dei punti principali della “Mamba Mentality” che ha reso il compianto cestista americano una leggenda per tutti i giocatori e cultori del basket. La sua eredità va ben oltre i numerosi titoli personali e di squadra. Per questo da quando è scomparso tragicamente il 26 gennaio 2020 compaiono in ogni angolo del pianeta murales e campi da gioco dedicati a lui. Grazie Kobe.