Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1062, novembre 2021.
Il progetto è una proposta per salvare dalla demolizione il leggendario stadio di San Siro, trasformando l’intera struttura in un luogo di commemorazione in memoria delle vittime del Covid-19.
Intitolata a Giuseppe Meazza, la struttura si trova nella periferia di Milano ed è tra i più importanti e grandi stadi del mondo. La sua costruzione iniziò nel 1926 su progetto dell’architetto Ulisse Stacchini, che la dedicò solo al gioco del calcio. Dal 1948 al 1955, il progetto degli ingegneri Armando Ronca e Ferruccio Calzolari portò la capienza a 60.000 posti a sedere e 25.000 in piedi. L’ultima grande ristrutturazione fu quella per la Coppa del Mondo FIFA 1990, momento in cui la capienza fu portata a 85.000 spettatori e fu costruita una copertura.
Nel 2019, Milan e Inter hanno lanciato la loro offerta per abbattere lo stadio e costruirne uno nuovo da 60.000 presenze sullo stesso sito. Il Comune ha chiesto il parere della Soprintendenza: secondo il rapporto, recentemente diffuso, “il bene denominato ‘Stadio Giuseppe Meazza’ (San Siro) non ha alcun interesse culturale e come tale è escluso dalle disposizioni di tutela”. Sebbene l’approvazione dell’ente per il patrimonio italiano non sia la decisione finale, potrebbe essere un passo importante verso la demolizione dello stadio. Da qui, l’idea di trasformarlo in un luogo di commemorazione in memoria delle vittime del Covid-19. Quasi 130.000 persone hanno perso la vita in Italia durante la pandemia e la regione di Milano è stata fra i centri più colpiti.
La proposta prevede la trasformazione della tribuna in terrazze verdi con migliaia di alberi di Cupressus Sempervirens piantati lungo nuovi muri di contenimento. Il cipresso è un albero ornamentale comune, coltivato da millenni in tutta la regione mediterranea. La forma verticale verde scuro di questi alberi è una presenza caratteristica di cimiteri e spazi sacri, come simbolo d’immortalità, emblema della vita dopo la morte. L’intricata e folta chioma di quest’albero è l’habitat di molti uccelli, ghiri, scoiattoli, lucertole e molti altri animali.
Il progetto propone la demolizione completa del tetto per consentire alla luce e alla pioggia di colpire il suolo. Sotto la tribuna saranno collocati nuovi spazi per nuovi programmi: un museo, un centro di ricerca, atelier per studenti e ricercatori. Alla base dell’attuale terreno di gioco viene realizzato un bacino perimetrale che consente la raccolta di acqua piovana: questa verrà raccolta in cisterne interrate e riutilizzata per potenziare i sistemi d’irrigazione. In caso di forti piogge, il bacino aiuta lo smaltimento delle acque in eccesso e supporta la creazione di habitat per la biodiversità.
- Progetto:
- San Siro 2.0
- Architetto:
- Angelo Renna
- Fase di progetto:
- 2020