Durante la Guerra, delle 140.000 persone di religione ebraica che vivevano nei Paesi Bassi, 102.000 non sono sopravvissute al sistematico programma di morte orchestrato dal regime nazista. Oggi, a oltre 80 anni da allora, nel cuore di Amsterdam - a Weesperstraat dove la comunità ebraica è da tempo fortemente radicata - un monumento commemorativo delle 102.000 vittime rimaste senza sepoltura ne riporta alla luce il nome e dunque il ricordo, restituendo loro un’identità ottenebrata dalla pagina più buia della Storia.
Ideato dallo Studio Libeskind, in collaborazione con lo studio olandese Rijnboutt che ha curato il coordinamento, la progettazione esecutiva e il progetto del verde, l’intervento è concepito come un parco aperto alla città e interconnesso con i limitrofi spazi pubblici e a aree a verde.
Il memoriale è caratterizzato da un labirinto di passaggi pavimentati in pietra naturale frantumata e delimitati su entrambi i lati da muri di mattoni, materiale ampiamente diffuso nei Paesi Bassi, ciascuno dei quali reca inciso il nome e la data di nascita delle persone scomparse in una forma di memoria che è sia individuale sia collettiva.
Le strutture murarie sostengono quattro volumi sospesi realizzati in acciaio inossidabile con finitura a specchio che riportano le quattro lettere dell’alfabeto ebraico a comporre la parola “In memoria di”.
Le superfici specchianti generano suggestivi effetti visivi. Nei lati inferiori le lettere si riverberano moltiplicando all’infinito la necessità della memoria come forma irrinunciabile di coscienza e civiltà. Nelle superfici laterali e superiori si riflettono il paesaggio urbano circostante, con il suo vitale dinamismo, e il cielo; quasi a evocare – con rispetto e rinnovata fiducia nel futuro - le parole di Anna Frank che, nascosta in una soffitta di Amsterdam, scriveva nel suo Diario: “prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere felice”.
- Progetto:
- Dutch Holocaust Memorial of Names
- Design:
- Studio Libeskind
- Team Studio Libeskind:
- Daniel Libeskind, Stefan Blach, Johan van Lierop, Alex Tahinos, Amanda de Beaufort
- Coordinamento e progettazione esecutiva:
- Rijnboutt
- Team Rijnboutt:
- Bart van der Vossen, Richard Koek, David Philipsen, Jan Oudeman, Jordy van der Veen, Marcel Bakker, Margret van den Broek, Marian Enders, Max Both, Patrick Kolanczyk, Paul Beijeman, Petrouschka Thumann, Rob Korlaar
- Committente:
- Dutch Auschwitz Committee (project manager Paul Rohlfs)
- Progetto illuminotecnico:
- Ulrike Brandi Licht
- Cronologia:
- incarico (2016), realizzazione 2019-2021
- Contractor:
- Koninklijke Woudenberg
- Project management:
- Aumento bv
- Costruzione:
- IMd Raadgevend Ingenieurs
- Forniture:
- mattoni: Rodruza; muratura: Metselwerk Adviesbureau Vekemans; acciaio inossidabile: AIP partners, ABT; incisioni: Reijnders Engraving and Laser Engineering; installazioni: Swart installatietechniek ; pavimentazione: ecoDynamic; alberature: Ebben Tree Nursery; siepi: Quick Hedge