Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1062, novembre 2021.
La proposta progettuale per il Museo di Lascaux vuole prendere le distanze dalla pletora delle offerte culturali contemporanee. Le grotte, con i loro dipinti parietali risalenti ai primordi dell’umanità, possono essere tenute al sicuro per l’eternità solo se ai visitatori viene trasmessa la consapevolezza di essere parte del sito, della sua geologia e del suo biotopo in modo emozionale.
Perciò l’operazione scientifica va affiancata dall’attenzione a ogni spazio, a ogni particolare, ai differenti tipi d’illuminazione e alle differenti prospettive. Solo l’arte – architettura, luce, natura – e un atteggiamento di sensibilità possono fare dell’essenziale spettacolo di questo luogo un omaggio in loco a un capolavoro. Alcuni interventi paesaggistici hanno per oggetto la tutela visiva e sonora del sito dagli elementi di disturbo più prossimi. Il resto dell’area sarà un prato accogliente con percorsi pedonali pubblici e nascosti che diluiranno i turisti nel paesaggio.
Lo spazio del museo ha un carattere spettacolare: la collina è tagliata da una frattura orizzontale di circa 200 m, caratterizzata da colori caldi che nascono dal movimento della luce. Ciò dà al sito un’immagine nuova, dotata di una connotazione metafisica e poetica. È un’allusione al mito platonico della caverna, un insieme complesso di geometria e geografia che evoca l’estetica dei nostri primordi. La struttura, arretrata lungo il pendio, è creata tramite l’inserimento di pali e di un diaframma: una doppia parete a travature diagonali, dove è collocata la lunga e misteriosa rampa d’accesso.
Abbiamo proposto di alleggerire il programma didattico dato che riteniamo che non sia la quantità degli spettacoli e dell’informazione ad attrarre il pubblico, ma solo un’estetica inconfondibile possa riuscire a questo scopo. Per ottenerla, gli spazi commerciali saranno tenuti separati dalla caverna e collocati all’uscita.
- Progetto:
- Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel
- Assistente:
- Samuel Nageotte
- Responsabile di progetto:
- Thomas Amarsy
- Gruppo di progettazione:
- Ikbal Bouaita, Camilla Cerri, Pierre Voirin (architetti); Krystelle Denis, Catherine Kirk, Cesar Pesce, Soulayma Sayah (stagisti)
- Collaboratori:
- Eugénie Robert, Vatsana Takham, Élise Taponiers (grafica), Benjamin Alcover, Michael Kafassi, Mizuho Kishi (rendering), Laura Giuliani (AJN, progettazione paesaggistica)
- Strutture:
- EGIS
- Altri consulenti:
- Michel Cova, dUCKS scéno (scenografia), Nathalie Grenet (museografia), Michel Desvigne (progettazione paesaggistica), MC2 (illuminotecnica), AVEL Acoustique (acustica), Nobatek (sostenibilità), Casso et Associés (sicurezza antincendio)
- Cliente:
- Consiglio Generale della Dordogna
- Superficie costruita totale:
- 8,180 mq
- Progetto di concorso:
- 2012