Con la riapertura delle strutture espositive, le grandi città europee si riempiono nuovamente di turisti e visitatori, e con essi vediamo la riapertura dei cantieri e il ripensamento tipologico per l’architettura dell’intrattenimento. In occasione, dunque, della ristrutturazione del Grand Palais, padiglione espositivo costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1900, è stato realizzato una struttura effimera temporanea all’interno del Champ-de-Mars, nuovo contrapposto prospettico della Tour Eiffel.
Il progetto architettonico è stato affidato all’architetto Jean-Michel Wilmotte il quale, sfruttando il grande bagaglio storico strettamente legato alle Esposizioni Universali che animano la spianata dal 1867, ripercorre con il Grand Palais Éphémère una spazialità a navata principale, con una campata ininterrotta di 51 metri di larghezza e 33 metri di profondità, senza pali o elementi strutturali che interrompono lo spazio.
Strutturalmente il padiglione è sostenuto da 44 archi prefabbricati in legno, e una doppia pelle realizzata con un particolare polimero trasparente a base minerale, completamente riciclabile. Esempio di architettura post-pandemica, caratterizzata da ampi spazi e generose aperture, l’architettura farà anche parte dell’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici previsti nel 2024, senza il fastidio causato dai periodi di montaggio e smontaggio delle tribune che colpiscono ripetutamente i residenti locali.
- Progetto:
- Grand Palais Éphémère
- Architetti:
- Wilmotte & Associés
- Economista per la costruzione:
- Chabannes Ingénierie
- Consulente acustico:
- Cabinet Lamourex
- Prevenzione anti-incendio :
- CSD
- Ufficio di controllo:
- Socotec
- Cliente :
- Réunion des musées nationaux (Rmn)
- Luogo:
- Parigi, Francia
- Completamento:
- 2021