Nella verde valle dell’Isarco, vicino a Bressanone (Bolzano), l’Abbazia di Novacella, fondata nel 1142, costituisce uno dei complessi architettonici più significativi dell'Alto Adige.

Il progetto di ModusArchitects crea un nuovo atrio di ingresso all’Abbazia, riunisce le strutture secondarie esistenti in un unico sistema di percorsi e le collega ai corpi principali attraverso un’inaspettata connessione: un ponte rivestito in rame annerito, unico elemento che rivela dall’esterno l’intervento di riqualificazione del museo.

“Il nostro ampliamento aiuta i visitatori a orientarsi negli spazi dell’Abbazia e si innesta con la sua storia stratificata, proponendo nuovi paradigmi e nuovi vocabolari grazie a un linguaggio architettonico rispettoso del passato ma aperto a nuove declinazioni del futuro” racconta Matteo Scagnol, co-fondatore con Sandy Attia dello studio di architettura di Bressanone MoDusArchitects.

La riscrittura degli spazi interni nasce a partire da incursioni discrete: dalla finitura di superfici verticali e orizzontali – pareti in cemento bocciardato a vista, intonaco grezzo e pavimenti in cemento spatolato – alle ampie finestrature che vengono aperte, fino agli essenziali elementi d’arredo di legno di castagno e ai delicati dettagli di rame.

All’uso misurato di questa tavolozza di elementi si inserisce un elemento di eccezione: l'intervento artistico di Paul Renner. L’artista avvolge il telaio metallico della torre dell’ascensore - lì dove i visitatori scendono dal livello superiore del chiostro per dirigersi verso l'ingresso - con una texture naturale. Attraverso l’uso di decorazioni romantiche e fantasiose Renner ottiene una gradevole frizione fra la nudità degli interni e il patrimonio botanico dell’Abbazia.

Grazie ai toni tenui, ai materiali naturali e la delicatezza dei dettagli, l’architettura crea un equilibrio poetico che restituisce il senso di pace proprio del luogo.