Il progetto che riscrive la vivibilità della seconda metropoli coreana

Il Blue Line Park a Busan, Corea del Sud, è un parco urbano lineare che si estende per 5 km fino al mare, firmato dagli italiani Migliore + Servetto Architects. 

Questo articolo è apparso originariamente su Domus 1057, Maggio 2021. 

Stare al passo con la crescita di una città e con le sue trasformazioni, cercando di tenere insieme e valorizzare tutte le sue anime fatte di insediamenti storici, grattacieli, piccoli villaggi e terreni dismessi. Riconciliare armoniosamente passato e futuro è un compito importante nell’agenda di urbanisti e progettisti, una sfida che nelle megalopoli asiatiche è molto sentita. Busan, seconda città della Corea dopo Seoul con una popolazione di 3,6 milioni di abitanti, ha avuto la fortuna di passare quasi indenne dalle distruzioni della Guerra di Corea degli anni Cinquanta e l’intelligenza di voler conservare le sue stratificazioni valorizzandole con una strategia territoriale il cui esito più recente è un parco urbano lineare che si estende su 5 km di costa, nato dal recupero di una ferrovia dismessa affacciata sul Mar del Giappone. Inaugurato lo scorso ottobre, il Blue Line Park collega il dinamico quartiere di Haeundae con il centro balneare di Songjeong. La trasformazione dei 150.474 m2 del parco ha la regia di uno studio italiano, Migliore + Servetto Architects, che ha anche progettato i percorsi pedonali, i viali d’accesso, le installazioni, l’illuminazione, la segnaletica, il logo e l’identità visiva. 

“Il visitatore è invitato a percorrere un parco dalla struttura lineare”, affermano Ico Migliore e Mara Servetto, “il cui cammino intreccia le suggestioni naturali con la storia passata e presente. Una linea che non si traduce unicamente nell’antico tracciato dei binari, ma che si fa sintesi tra quello che il parco è, e quello che potrà diventare: un luogo reso vivo perché vissuto”. Un tratto pedonale affiancato da sinuose panche in acciaio Corten conduce alla stazione Mipo, ai piedi dei grattacieli di Haeundae. Segue uno slargo ritmato da sei archi in metallo che richiamano i binari del treno; poi s’incontra un tunnel di cemento con nicchie ad arco dipinte con campi cromatici in gradazione, The Rainbow Tunnel. Si prosegue lungo una penisola rocciosa sul mare per raggiungere il villaggio di pescatori Cheongsapo e poi la stazione degli anni Venti di Songjeong. Completano il progetto l’osservatorio sul mare, due nuove stazioni e, nel primo tratto, una cabinovia panoramica su rotaie, tutti opera dello studio coreano Mooyoung. 

Immagine di apertura:The Rainbow Tunnel nel Blue Line Park di Busan, in Corea. Su un lato del tunnel della vecchia ferrovia, le nicchie sono state rafforzate con archi in Corten sospesi in aggetto e dipinte con campi cromatici in gradazione, abbinati a vetri colorati che alternativamente le chiudono.

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