Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Il restauro di uno degli archi di collegamento del parco riporta alla luce l’intarsio in pannelli di legno rimasto nascosto per quasi un secolo, oggi meta privilegiata dei remote-workers.

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn Foto Francesca Magnani

Prospect Park, inaugurato nel 1867, subì numerose modifiche e ampliamenti alle sue strutture ed è considerato a tutt’oggi il polmone di Brooklyn. Diverse aggiunte al parco furono completate negli anni 1890, durante il movimento architettonico City Beautiful, mentre più di recente la Prospect Park Alliance ha ristrutturato molte parti del parco a partire dalla fine degli anni ’80. In questi mesi in cui gli uffici hanno chiuso e i bar sono inaccessibili, i freelance e gli studenti si sono ingegnati a trovare uno spazio alternativo dove lavorare, e i computer portatili sono apparsi pure qui, sotto gli alberi centenari, nella cornice bucolica progettata dagli stessi architetti di Central Park. Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux mai avrebbero immaginato quando il parco apriva, che le radici di pioppi, querce, castagni avrebbero avuto un giorno la funzione essenziale di riportare i brooklynites al contatto con la terra, in una primavera del futuro remoto in cui non si sarebbe potuti uscire in gruppo e non ci si sarebbe potuti abbracciare su una panchina.

La settimana scorsa è stato portato a compimento il restauro di uno degli archi del parco, quello che collega Grand Army Plaza al maestoso prato Long Meadow. La presidente della Prospect Park Alliance Sue Donoghue ha osservato che i due architetti del parco “lo avevano immaginato per lasciarsi alle spalle la sporcizia e la difficoltà della città ed entrare in uno spazio splendido”. L’arco si era deteriorato nel corso di circa 150 anni, ma ora è agibile grazie a un progetto da 500.000 dollari finanziato dalla Tiger Baron Foundation.

Nella semplicità della struttura il progetto stupisce perché l’interno dell’Endale Arch, una volta levata la vernice che ricopriva la superficie interna si è rivelato un intarsio di pannelli di legno di pino bianco e noce nero, che è stato nascosto per quasi un secolo e che ora passanti, adulti e bambini, runner e ciclisti non si stancano di guardare e fotografare.

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

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Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

Foto Francesca Magnani

Restaurato l’ingresso del Prospect Park, il polmone di Brooklyn

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