“Quando un cliente chiede a un architetto di costruirgli, la prima domanda che pone il progettista è, naturalmente, ‘cosa vuoi?’. Se la risposta è ‘qualsiasi cosa’, allora sai che sarà un progetto entusiasmante”, dice lo studio Atelier Vens Vanbelle.
Liberi dall’economia degli spazi, dall’omologazione del gusto e costrizioni funzionali, gli architetti belgi si sono trovati davanti alle condizioni in cui ogni architetto vorrebbe trovarsi. Il cliente illuminato lavora nel settore del cinema e necessitava di un’estensione della propria casa per ospitare anche i numerosi ospiti internazionali. Il risultato non può che essere un edificio unico e indefinibile.
Avvolto in una pelle di Corten, la Guesthouse Alex include un bar, un piccolo cinema, una camera da letto e una torre di osservazione, che guarda il giardino e il vicinato. Questi spazi sono tutti diversi e caratterizzati da materialità inusuali. Il percorso interno è una scoperta continua, un viaggio cinematografico.
“È un edificio che deve anche essere esplorato, perché c'è un modo preciso per entrarvi. È definito da un’atmosfera un po’ misteriosa, Lynchiana,” raccontano gli architetti belgi.
Un chiaro riferimento alla serie Twin Peaks lo troviamo nella sala da cinema al piano terra, che è avvolta da una solenne tenda rossa. Passando da una sala a chiocciola si sale verso la guest-house, caratterizzata dalla sovrapposizione di vari strati di legno lamellare. Questo ambiente ha le spazialità amorfe di una grotta ma il calore di una casa di montagna. Con la stratificazione dei piani di legno gli architetti danno forma a mensole, panchine, scalini e arredi.
“Pensiamo che sia un progetto di architettura che non rispetta gli attuali standard di bellezza architettonica ed è questo che lo rende interessante,” affermano gli autori.