Il boom dell’AI nelle costruzioni

Un recente studio racconta il successo dell’intelligenza artificiale non soltanto per quel che riguarda la progettazione. Ci siamo fatti raccontare come sta andando e cosa possiamo aspettarci.

L’intelligenza artificiale ha totalmente sedotto il settore edilizio e i dati emersi dall’ultima indagine di The Business Research Company sembrano confermarlo. AI In Costruction Global Market Report 2025 prevede una crescita esponenziale: dagli 1,76 miliardi di dollari del 2024 ai 2,29 miliardi che si conseguiranno quest’anno, fino ai 7,21 miliardi previsti per il 2029.

Giovanni La Cagnina, ambassador software e digitalizzazione B-CAD, Presidente AIST - Associazione Italiana Software Tecnico, conferma a Domus che anche in Italia “sta guadagnando slancio, offrendo soluzioni innovative per migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità dei progetti edilizi; si va dalla gestione dei progetti, alla sicurezza nei cantieri, alla manutenzione predittiva per finire alla robotica avanzata”.

Il potenziale è enorme ma nel nostro paese si è ancora a caccia delle applicazioni più efficaci e il confronto fra università, aziende private e associazioni di categoria si concentra sulle modalità di adozione e integrazione. Non a caso la 5° edizione della Fiera di Edilizia, Architettura e Design  Edilsocialnetwork B-CAD prevede per il suo palinsesto di incontri - che avranno luogo dal 19 al 21 settembre presso il convention center La Nuvola – una sezione e un hub dedicati a software, BIM e AI con il coinvolgimento di esperti nazionali e internazionali.

AI nelle costruzioni: strumenti e servizi

L’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni trova applicazione attraverso veri e propri strumenti software oppure servizi. Nel primo caso si parla di software di gestione progetti o progettazione, strumenti di building Information Modeling (BIM), analisi predittiva per la pianificazione delle costruzioni oppure soluzioni di gestione della sicurezza. Invece nel secondo caso rientrano i servizi di consulenza per l’implementazione dell’AI, servizi di formazione, di manutenzione, di integrazione con i servizi esistenti, etc. Secondo gli esperti questa innovazione risponde alle esigenze di maggiore efficientamento, riduzione dei costi, rinnovato bisogno di analisi dei dati e automazione dei processi costruzione, nonché miglioramento della sicurezza. Prova ne sia che secondo una recente indagine di Bluebeam, ricorda La Cagnina, ormai globalmente circa il 74% dei professionisti AEC fa uso di questi strumenti e/o servizi.

Molte imprese faticano ad adottare l’AI non tanto per il costo delle tecnologie, ma per la scarsa preparazione del personale nel gestirle, vuoi per la mancanza di formazione specifica.

Giovanni La Cagnina, ambassador software e digitalizzazione B-CAD, Presidente AIST - Associazione Italiana Software Tecnico

Il report di The Business Research Company indica nell’aumento dei progetti infrastrutturali uno dei principali stimoli per la crescita del segmento poiché si possono migliorare tutte le relative fasi di sviluppo con un tangibile abbattimento dei costi e dei tempi. Anche i crescenti investimenti governativi nei progetti smart city saranno di stimolo. Al momento il mercato leader dell’AI applicata alle costruzioni è Il Nord America, mentre la crescita più rapida si concretizzerà nell’Asia-Pacifico. In seconda battuta arriveranno l’Europa e altre zone del mondo.

Progettazione BIM. Foto da Adobe Stock

Criticità e opportunità sul mercato

“L'adozione dell'AI nel settore delle costruzioni è influenzata sia dai costi delle tecnologie sia dalla mancanza di competenze interne. Tuttavia, tra i due fattori, la principale criticità per le imprese italiane sembra essere la carenza di competenze, più che il costo delle tecnologie”, sottolinea La Cagnina. “Poi certamente permangono sfide significative, come la sicurezza dei dati e l'accuratezza degli algoritmi. In sintesi, la sua adozione è ancora in evoluzione, con margini significativi di crescita e miglioramento”.

Sul fronte dei costi bisogna considerare una forbice molto ampia a seconda della complessità degli strumenti utilizzati. “A software di analisi e gestione progetti (come Bim con AI integrata) sono sempre più accessibili grazie a modelli di abbonamento, mentre l'hardware certamente richiede investimenti iniziali che però si stanno riducendo sempre più. Ad esempio i sistemi di visione artificiale per la sicurezza nei cantieri, robotica e stampa 3D per l’edilizia che resta ancora molto costosa e accessibile solo a grandi imprese o progetti pilota”. Al solito le grandi imprese hanno più margine di azione con questi strumenti mentre le pmi “faticano ad adottarli senza incentivi o economie di scala”, anche se volendo si può già approfittare di numerosi bandi europei e nazionali dedicati.

Secondo gli esperti questa innovazione risponde alle esigenze di maggiore efficientamento, riduzione dei costi, rinnovato bisogno di analisi dei dati e automazione dei processi costruzione, nonché miglioramento della sicurezza.

Dopodiché il ritorno di investimento “dipende da diversi fattori, come la dimensione dell'azienda, il tipo di tecnologia adottata e il livello di digitalizzazione preesistente”. L’esperto ricorda che in alcuni ambiti, come ad esempio la manutenzione predittiva, soprattutto se l’integrazione è avvenuta da tempo, l’indice è già positivo. “Per altre è più lungo e incerto, perché i costi iniziali sono elevati e servono competenze specifiche per sfruttarle appieno. Possiamo dire a mio parere, però, che nel complesso un'adozione graduale e strategica è la chiave per massimizzare i benefici senza rischi finanziari eccessivi”. 

Stampante 3D per l'edilizia

Tra criticità e soluzioni

Il problema più importante, secondo La Cagnina ma in realtà anche l’ANCE (Associazione nazionale costruttori edil) come altri studi di settore, rimane comunque la mancanza di competenze. “Molte imprese faticano ad adottare l’AI non tanto per il costo delle tecnologie, ma per la scarsa preparazione del personale nel gestirle, vuoi per la mancanza di formazione specifica  - competenze in analisi dei dati, machine learning e gestione digitale dei progetti, competenze che raramente fanno parte della formazione tradizionale nel settore edilizio - vuoi per una naturale resistenza al cambiamento che fino ad oggi ha addirittura rallentato lo sviluppo tecnologico nel settore costruzioni”, ammette La Cagnina.

La soluzione potrebbe essere quella degli incentivi e corsi ad hoc. “E non dimenticherei che molto possono fare anche degli strumenti, nel caso nostro i software, più user-friendly verso un utilizzo più diffuso anche tra professionisti non esperti in tecnologia. “Per questo Aist, l'Associazione Italiana Software Tecnico, che riunisce molte delle principali software house italiane del settore della progettazione nel mondo Aec, pone formazione e software sempre più alla portata dei professionisti come obiettivi imprescindibili per il futuro tecnologico del mondo dell'architettura, ingegneria e costruzioni”.

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