Una struttura in cemento di tre case adiacenti era stata abbandonata per quasi due decenni. Il progetto originale (fortunatamente o purtroppo mai realizzato) mirava a un pastiche di clichés vernacolari. Il nuovo progetto riprende lo scheletro originale della struttura e ne interpreta le limitate qualità. In opposizione alla frammentaria e celebrativa serie di elementi immaginata diversi anni prima, i prospetti sono definiti da un reticolo di aperture di uguali dimensioni, equidistanti tra loro in modo uniforme su uno sfondo bianco. Le stesse finestre e i corrimani si ripetono sul fronte e sul retro, le pareti laterali sono dipinte in verde scuro, in contrasto con i capannoni decorati circostanti, con un gioco di inversione tra interno ed esterno.

All’interno, le tre case hanno una chiara gerarchia spaziale: gli spazi comuni occupano tutto il piano terra, in relazione al giardino; i programmi privati sono organizzati al primo piano, con vista sui panorami. Un soggiorno continuo collega i due lati dell’edificio, lasciando a vista struttura esistente e le nuove pareti bianche, sottolineandone il contrasto. La pianta è una costruzione razionale esposta su un generoso pavimento a grandi riquadri, punteggiato da un ricco camino in marmo bianco screziato e nero.