Standardizzazione, facilità di costruzione, costi bassi e sostenibilità sono i principi con cui Jean Prouvè progettò la Maison Tropicale (casa tropicale) nel 1949. Il prototipo rappresentava perfettamente gli ideali dell’epoca moderna e avrebbe dovuto provvedere a edifici civili e abitazioni popolari in Africa occidentale.
Le strutture erano costruite di alluminio, mattoni e cemento e con uno stile architettonico marcatamente Europeo avrebbero voluto sottolineare la superiorità culturale e tecnologica della Francia rispetto ai paesi colonizzati. Il risultato è che il progetto, inizialmente pensato per una diffusione in larga scala, venne costruito solo in tre esemplari e rigettato dalla popolazione locale.
Da questi presupposti nasce il progetto African Fabber House di CODesignLab, un edificio concepito e realizzato interamente in Africa, combinando tecniche avanzate e cultura costruttiva vernacolare del Camerun.
Per la costruzione lo studio ha collaborato con associazioni e istituzioni di Douala, che hanno offerto programmi di formazione a persone del luogo, per tramandare le traduzioni costruttive tradizionali e ibridarle con metodi di fabbricazione digitale, creando un circuito virtuoso di sapere. Caratteristica principale della struttura è il sistema modulare di facciata, che combina elementi stampati in 3D e materiali naturali come legno, terra e bambù. Il tetto è invece pensato per collezionare risorse naturali e rendere auto-sostenibile la residenza: sono presenti un sistema di raccolta di acque piovane e pannelli fotovoltaici.
La African Fabber House è l’ultimo passo dell’indagine di CODesign Lab, che ha recentemente avviato anche la African Fabbers Schools, un progetto educativo innovativo che unisce ricerca e progettazione, innovazione tecnologica e cultura tradizionale.
- Progetto:
- Africa Fabber House
- Architetto:
- CODesign Lab (Paolo Cascone, Marilena Laddaga)
- Digital Design:
- Elena Ciancio
- Luogo:
- Douala
- Completamento:
- 2019
- In collaborazione con:
- COE nell'ambito nell'iniziativa Cam'on finanziata da AICS