Questo complesso residenziale, che richiama le proporzioni del vicino Palazzo delle Nazioni Unite, si distingue per il design scultoreo – due torri rivestite in rame che si piegano nel mezzo per incontrarsi in un ponte sospeso realizzato in vetro – e pera aver portato un nuovo dinamismo in un'area della città trascurata. Sospeso a 100 metri da terra, e realizzato con un complesso doppio vetro isolante con struttura laminata metallica brillante fornito dalla svizzera Glas Trösch, questo ponte di vetro è il più alto di Manhattan e il primo a essere costruito dopo decenni, e ospita al suo interno una piscina olimpionica, un salone e altri servizi condivisi per i 761 appartamenti delle due torri. Abbiamo chiesto ad Ayumi Sugiyama, direttore dei Progetti Culturali per lo studio SHoP e direttore del progetto degli American Copper Buildings di approfondire gli aspetti costruttivi del ponte di vetro che collega le due torri.
Un ponte di vetro collega gli American Copper Buildings
Nuova presenza nello skyline dell’East River a Manhattan, gli American Copper Buildings sono stati completati da SHoP Architects. Ayumi Sugiyama, che ha diretto il progetto, approfondisce gli aspetti costruttivi del ponte di vetro che collega le due torri.
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- Giulia Guzzini
- 01 settembre 2018
- New York City
Realizzato per collegare i due palazzi American Copper sull’East River, il passaggio sospeso è il più alto di Manhattan e il primo che sia stato realizzato da decenni. Come mai hai pensato a questa tipologia architettonica?
L’idea architettonica di fondo sottesa alla forma degli American Copper Buildings è nata da un piano di governo del territorio: il piano ULURP (Uniform Land Use Review Procedure). La superficie territoriale dei due palazzi era predefinita e perciò abbiamo lavorato attraverso varie iterazioni delle volumetrie dell’edificio entro le cubature consentite dalle regole urbanistiche. Tenendo presente la percezione degli edifici visti dalla città e dal fiume sottostante e in base al profilo complessivo di Manhattan, siamo arrivati alle forme angolari collegate da un passaggio, che insieme funzionano come una scultura. Il motivo creato delle finestre a inclinazione variabile della facciata ne sottolinea la dinamica conferendole un effetto visivo di vibrazione, mentre la patina naturale della materialità della facciata di rame accresce la ricchezza di queste sculture viventi.
Quali sono stati i punti di riferimento di questo progetto?
Per il passaggio sospeso abbiamo guadato ai precedenti in città: i ponti sospesi in rame della 32a Strada Ovest, della 24a Est e della 15a Ovest, per citarne alcuni. Il trattamento dell’edificio e della facciata si è sviluppato intuitivamente e con naturalezza, in funzione della valorizzazione formale degli edifici. Forse siamo anche stati ispirati dal nostro progetto della Porter House, uno dei primi edifici che abbiamo costruito, i cui pannelli erano realizzati in zinco.
Nel progetto del passaggio coperto hanno avuto un peso considerazioni funzionali oppure ha prevalso il fascino estetico?
Il passaggio ha doti sia estetiche sia funzionali. Se avessimo costruito due palazzi separati avremmo dovuto realizzare due esemplari di ogni cosa, dai sistemi meccanici ai servizi collettivi. Collegando i due edifici con un passaggio possiamo dimensionare i sistemi in modo che servano entrambi i palazzi e collocarli strategicamente negli edifici, collegandoli grazie al passaggio del 27° piano. Quanto alle funzioni, il passaggio ospita un atrio per i residenti al piano inferiore (L29), una piscina olimpionica al piano di mezzo (L28) e delle terrazze per tre delle unità residenziali al piano superiore (L30).
In termini di materiali il passaggio vetrato è diverso dai due edifici, che sono rivestiti di bronzo. Perché questa scelta?
Dato che il passaggio ha il gravoso compito di collegare i sistemi essenziali volevamo che apparisse delicatamente sospeso tra i due palazzi, come un diamante incastonato a tensione in un anello. Volevamo che il passaggio avesse una materialità in contrasto con la facciata di rame, sia di giorno sia di notte. Dopo aver esaminato l’aspetto e le possibilità di vari tipi di fritta abbiamo scelto di usare per i nostri vetri il Sefar Interlayer. Il Sefar si presenta come una sottilissima rete d’alluminio in cui la finitura alluminio sta verso l’esterno mentre la rete verso l’interno è colorata di nero. In realtà la sottile rete d’alluminio appare come una tinteggiatura ma permette di vedere liberamente attraverso lo strato intermedio il profilo di New York, l’East River e oltre. Di notte il vetro Sefar viene fortemente illuminato dall’alto e dal basso, facendo brillare il passaggio sospeso.
- American Copper Buildings
- New York City
- SHoP Architectsp, New York (USA)
- 2017
- JDS Development Group, New York (USA)
- Elicc Americas Corporation, Escondido (USA)
- Glas Trösch, Bützberg (CH)
- LSG
- Glas Trösch, Bützberg (CH)