Passato dal 2001 sotto la direzione di Andrew Freear, Rural Studio è oggi un manipolo di posseduti dal demone del fare sociale, appropriato e pertinente che quotidianamente lavora nel tessuto umano e fisico della Black Belt di questa molto povera regione degli States.
I percorsi formativi sono due: uno di Bachelor, retto da Elena, e uno di Master, condotto da Andrew, con un Outreach per studenti esterni. Con Elena e Andrew – che nella vita sono coppia, evocando quindi gli Smithsons ovvero Venturi e Scott-Brown – collaborano figure solide quanto autorevoli, quali per esempio Xavier Vendrell, già promessa dell’architettura catalana, da tempo professore a Chicago.
Quindi, la serie delle Case da 20.000 dollari (2005-): più che un esercizio di realtà, una sfida raccolta e rilanciata; con molte 20K $ House realizzate, finalmente abitate da famiglie che si sono impegnate in quest’avventura spesso portando culture diverse e ricchezze materiali scarse.
L’impressione stando qui – in questo paese dilatato di 120 anime, lontano da cinema, teatri e altre urbanità – è quella di far parte di un manipolo di resistenti felici; quando poi, ben prima della festa di fine anno, arrivano ex studenti ormai laureati a dar mano con entusiasmo, cerco di capire come va la vita dopo Rural Studio, insomma se questo corso design&build ha funzionato rispetto a quanto stanno incontrando fuori. Se, per esempio, la ricerca di semplicità fatta su quel tale giunto o dettaglio sia servita dopo, per vivere. Domanda che suscita risposte varie, ma consonanti, da ex allievi che – avendo forse concesso minor tempo alla speculazione teorica – lavorano con qualche significato rispetto all’essere al mondo.
Noto che in paese tutti conoscono Rural Studio e salutano Elena – avendola vista parecchio in cantiere con gli studenti, non in televisione.
Un premio per l'architettura tra luci e volumi: LFA Award
Un concorso fotografico internazionale che invita fotografi di tutto il mondo a catturare l'essenza dell'architettura contemporanea. Ispirato all'opera del celebre fotografo portoghese Luis Ferreira Alves, il concorso cerca immagini che esplorino il dialogo tra uomo e spazio.