Il programma funzionale occupa la totalità del sito, e da lontano l’edificio appare come un elemento monolitico, che si erge da terra in maniera compatta per creare una fortezza murata che protegge da atti di vandalismo e massimizza la privacy. I cortili sono scolpiti nel volume, consentendo alla luce naturale di raggiungere tutti gli spazi.
Il concetto della facciata che ha il compito di portare luce, vista e ventilazione nell’edificio è qui invertito, e cortili sono portati verso l’interno del perimetro per creare ulteriore privacy. Le stanze per gli esami sono state localizzate verso la facciata esterna chiusa e aperte verso i cortili interni, che determinano anche i flussi.
Il lavoro diretto con i produttori, l’adozione di processi parametrici che generano superfici massime basate su spessori minimi e la scelta di geometrie adattabili a includere sottostrutture efficienti hanno permesso la creazione di una maglia metallica contemporanea che coniuga le diverse identità culturali degli utenti finali. Un foglio di metallo anodizzato e perforato permette alla luce di entrare, creando allo stesso tempo una soglia velata tra cortili esterni e interni. Entrando nella clinica, un mosaico di ceramica colorata accoglie i pazienti e il accompagna nell’orientamento, legando ciascun colore a un reparto.
Questa pratica, adottata comunemente negli ospedali, è particolarmente utile quando gli utenti appartengono a culture molto diverse, con lingue e alfabeti differenti – devanagari, arabo o romano.
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Ali Mohammed T. Al-Ghanim Clinic, Kuwait
Tipologia: clinica
Architetti: AGi architects (Nasser B. Abulhasan, Joaquin Pérez-Goicoechea)
Team di progetto: Salvador Cejudo, Stefania Rendinelli, Hanan Alkouh, Gwenola Kergall, Bruno Gomes, Ana López Cerrato
Committente: Ministro della Salute del Kuwait / Ali Mohammad Thuniyan Al-Ghanim
Area: 6.500 mq
Completamento: 2014