La lezione di Heidegger ben si adatta ai problemi del convegno Electric Cities del 2012, nel quadro del ciclo "Urban Age promosso da LSE Cities e dalla Alfred Herrhausen Gesellschaft della Deutsche Bank: un ciclo iniziato nel 2005 che riguarda le componenti sociali e spaziali della città e il suo sviluppo sostenibile. In questo caso la struttura del convegno comprendeva brevi interventi degli invitati principali, seguiti da concise presentazioni e da una tavola rotonda con brevi introduzioni da parte di chi non era ancora intervenuto. La struttura ha favorito una grande varietà di punti di vista e la forte sintesi delle informazioni, con abbondanza di particolari relativi alle varie prospettive specialistiche dei tecnologi, degli accademici, degli analisti e dei politici, così come la formulazione di domande da parte dei delegati, nello sforzo comune di dar vita a idee nuove.
Alcuni interventi hanno sottolineato l'importanza del genius urbis: i processi sociali informali, casuali che diventano in modo economico fonte di innovazione e fondamento della vita sociale. La cosiddetta casualità è una conseguenza della complessità. John Urry ha affermato che l'innovazione è questione di sincronizzazione non specificamente programmata tra le realtà sociali, politiche ed economiche, non programmata ma non priva di coordinamento. Secondo Carlo Ratti le possibilità tecniche, comunicative e informative create dal web 2.0 forniscono l'ambiente adatto affinché l'articolato panorama costituito dai singoli cittadini e dalle imprese possa intervenire direttamente sulla formulazione delle politiche della sostenibilità e dell'ambiente locale.
Per saperne di più sul convegno Electric Cities 2012 della LSE.