La mostra prende in esame dodici opere di Nervi che scandiscono un percorso di ricerca e di affermazione della creatività architettonica dell'ingegnere italiano, uno dei pochi riconosciuti a livello internazionale, spesso al di sopra dell'indifferenza o di sterili dibattiti locali.
Il percorso inizia con il poco noto cinema-teatro Augusteo di Napoli, ideato tra il 1924 e il 1929 con l'architetto Arnaldo Foschini per gli aspetti architettonici, una sala a cui il trentacinquenne Nervi era molto affezionato per i primi esperimenti su strutture iperstatiche a scheletro in cemento armato. È nel 1932, con lo stadio comunale Berta di Firenze, pubblicato su Quadrante e Architettura e adottato dal Razionalismo come sintesi di invenzione strutturale ed estetica, che Nervi raggiunge la fama a livello internazionale. I materiali esposti raccontano le tormentate varianti di ideazione e realizzazione, e l'integrazione delle tribune sopraelevate all'inizio degli anni Cinquanta. L'immaginario di quel periodo nella ricerca in ingegneria è però sicuramente rappresentato dalle volte reticolari delle aviorimesse di Orbetello, Orvieto e Torre del Lago, rese eterne dagli scatti dello Studio Vasari e presentate in un'editoriale di Ponti su Domus come "Stile delle strutture". Proposte dall'impresa Nervi e Bartoli per l'Aeronautica militare, nascono da test effettuati con modelli in scala ridotta da Guido Oberti al Politecnico di Milano, e nelle ultime realizzazioni anticipano il concetto di prefabbricazione strutturale largamente adottato dopo la guerra.
Queste 12 opere, attraverso disegni e modelli, fotografie di cantiere e di cronaca, sono il corollario alla realizzazione della Cartiera Burgo, che occupa il posto di preminenza nell'esposizione.