Tangling, pensata in coincidenza con il London Design Festival, è stata ideata in collaborazione con la curatrice giapponese Naomi Shibata e con Justin Jaeckle della fondazione londinese. È costituita da un'installazione site-specific, una struttura ad anello che occupa tutto lo spazio e le finestre della sala al piano terreno della galleria. Costruita dallo studio di ingegneria strutturale AKT II e montata in loco, la forma autoportante dà luogo a un'esperienza molto intensa. La struttura obbliga il visitatore a chinarsi per passare sotto le sue basse arcate e a insinuarsi nei suoi stretti passaggi, provocando una concreta presa di coscienza dell'ambiente architettonico. È un effetto voluto, un'espressione del desiderio dell'architetto e dei curatori di comunicare ai visitatori sia il senso delle strutture di Hirata sia le idee su cui si fondano.
L'anello è la materializzazione del "groviglio", il concetto su cui si basa l'opera di Hirata e che l'architetto considera la migliore prospettiva per un'architettura creativa. Secondo Hirata il "groviglio" riflette la natura ecologica della realtà in cui l'architettura viene creata e vissuta, una complessa situazione relazionale e contingente che Hirata ritiene sia stata trascurata dall'architettura del XX secolo e dal suo dogma modernista di razionalità e di autonomia. Al contrario, sulla linea del filosofo settecentesco tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz e delle sue teorie sulla natura di coesistenza e di relazione dello spazio, Hirata promuove un'architettura in grado di realizzare il proprio potenziale e le proprie responsabilità sociali attraverso un'impostazione concettualmente e formalmente aggrovigliata.
Lungo la struttura e intorno a essa sono rappresentati circa venti progetti. Sono ordinati in gruppi tematici che condividono l'interesse per l'interconnessione e la sovrapposizione tra forme naturali e forme artificiali. In alcuni gruppi l'accento cade sulla geometria e sulla matematica, come nelle piegature e nel sistema di triangoli a geometria iperbolica che ha creato la forma di progetti come l'installazione Liquid Prisma di Milano (2010) e la galleria S di Tokyo (2007). Altri progetti, come la scuola N e l'ancora non terminata casa Tree-Ness esprimono la convinzione di Hirata dell'importanza di rispettare la natura. Secondo l'architetto bisogna riconoscere che siamo parte di ciò che egli chiama "mondo vivente" ma anche che la natura, insieme con la tecnologia, fornisce soluzioni per l'immagine e l'organizzazione dell'ambiente artificiale.
L'intrico della struttura e dell'esposizione di Tangling è un espediente di grande efficienza: rende inoltre concreti i valori della complessità e dell'interconnessione su cui si fonda la prospettiva dell'architetto.