Nei Mackey Apartments, con pochi elementi topografici su cui giocare, Schindler rivolse la sua attenzione al paesaggio domestico. Poco si sa delle motivazioni che spingevano Pearl Mackey a costruire la palazzina d'appartamenti. Una casa pratica per una vedova che traeva un supplemento di reddito dagli affitti, pare. Judith Sheine, specialista di Schindler, cita il taccuino dell'architetto di quegli anni, conservato negli archivi della University of California a Santa Barbara, che documenta un rapporto burrascoso tra committente e progettista. L'interno, infinitamente idiomatico, riflette la predilezione dell'architetto per gli spazi compatti e complessi. Armadi e sedute integrati nelle pareti riempiono gli angoli delle stanze. Schindler compone luce naturale e legno in striature accuratamente articolate. Gli appartamenti sono completamente differenti; ognuno adotta una sua logica complessiva particolare. Anche gli spazi esterni sono strettamente controllati. Siepi di bosso incorniciano un giardino al piano terreno, che prolunga l'interno nell'esterno ma riprende anche la tensione verso l'interno dell'architettura.
Benché molto esperto del linguaggio di Schindler, Ferguson ha evitato l'ovvietà di un omaggio e ha preferito celebrare l'architettura preesistente tramite il contrasto.