I due giovani architetti partono dal presupposto di creare un sistema costruttivo servendosi di componenti già disponibili sul mercato delle costruzioni, e decidono così di approfondire lo studio dei pannelli SIP (Structural Insulated Panel). Da qui prenderà forma l'idea di strutture ottenute semplicemente dalla moltiplicazione e successiva combinazione di moduli spaziali elementari.
La casa è interpretata come tentativo di razionalizzare i pannelli SIP come materiale costruttivo, ottimizzando al massimo le loro qualità strutturali e dimensionali. Utilizzando solo due tipi di componenti, 71 pannelli verticali impiegati per formare le pareti divisorie (122 x 244 x 11.4 mm) e 40 pannelli orizzontali che vanno a definire i piani (122 x 488 x 21 mm), in soli dieci giorni Alejandro Soffia e Gabriel Rudolphy mettono a punto la struttura della casa senza alcuno spreco di materiale costruttivo.
Attraverso la configurazione di moduli delimitati da due pannelli verticali e 2 orizzontali, sono ottenuti spazi abitabili di 6 mq. Questi spazi derivano direttamente dalla moltiplicazione dei volumi elementari sulla lunghezza del loro asse trasversale nel rispetto degli standard residenziali minimi. La casa è dunque il risultato di una sommatoria calcolata di volumi differenti.
Le facciate Nord e Sud, così come le terrazze, sono uniformate da un omogeneo rivestimento ligneo.
The SIP Panel House
Architects: Alejandro Soffia, Gabriel Rudolphy
Location: Santo Domingo, Cile
Client: Vicente Hidd
Budget: USD$966 per metro quadro
Constructed Area: 139 mq
Project year: 2011