L'intreccio programmatico di funzioni e di spazio è il segno distintivo della particolare e provocatoria architettura del centro culturale della cittadina di Vennesla, nella Norvegia meridionale. Un progetto in cui la cura dei particolari in legno passa dal livello dell'avanguardia più avanzata a quello della semplificazione e della linearità dei giunti. Il progetto unisce una biblioteca, un caffè, degli spazi di riunione e un'area amministrativa, congiungendo la casa comunale preesistente a un centro di formazione. Il tutto è reso possibile dalla realizzazione di un unico spazio continuo – una piccola cattedrale della cultura – di notevole risonanza generale per l'architettura. La forma gradualmente mutevole delle costolature di legno è ottenuta accordando l'esigenza di adattarsi agli edifici adiacenti con i requisiti di programma.
Citare l'affermazione di Hannah Arendt a proposito delle azioni compiute dall'uomo per sostenere la verità della propria visione del mondo è più che rilevante per il dibattito dell'architettura contemporanea, se si pensa alle discussioni sull'architettura di cui leggiamo quotidianamente, nelle quali si sostiene l'importanza di questo o quell'edificio e in cui questa retorica viene spesso usata per sostenere una delle opinioni espresse. Discussione che più di una volta è rinchiusa tra le polarità dell'essere pro o contro certi edifici, considerati come un'insegna, la cui forma e il cui senso sono o non sono graditi. Come se ci si aspettasse che fossimo dalla parte di un edificio o contro di esso, come se gli edifici fossero dotati di una verità oggettiva da poter leggere a distanza.
Ogni costolatura dell'edificio consiste in un insieme di trave e pilastro di legno laminato e incollato, elementi fonoassorbenti che contengono i condotti dell'aria condizionata, pannelli curvati che fanno da schermo alla luce e da segnaletica, e nicchie integrate per la lettura con i relativi scaffali
A Vennesla gli architetti sono riusciti a far convivere più prospettive, e questa simultaneità dell'esperienza e della conoscenza conferisce al progetto una profondità rara. È un'architettura che va oltre la contemplazione tipica del turismo architettonico, in una sfida a ogni lettura semplificatoria e riduttiva, ricordandoci il rischio connesso con il tempo della cultura. Dagli affascinanti particolari tecnici della struttura alle occasioni di esplorazione concreta e all'esperienza di lettura nel raccoglimento offerta dalle sorprendenti sedute a nicchia, l'architettura della biblioteca oscilla magistralmente tra che cos'è e per chi è fatta e tra la raffinatezza e la semplicità – la banalità, perfino – delle soluzioni costruttive.
Architetto: Hele & Hard
Team di progetto: Reinhard Kropf, Siv Helene Stangeland, Håkon Solheim, Caleb Reed, Randi Augenstein
Cliente: Municipalità di Vennesla
Realizzazione: 2011
Scaffali: 27
Lunghezza complessiva dei ripiani: 650 m