Quando si entra nel museo, da poco riaperto, "si entra in un mondo alternativo: il mondo del cinema", afferma Leeser. Situato nel quartiere in piena fioritura di Astoria, nel Queens, il progetto rappresenta una delle rare occasioni in cui un'estetica da fantascienza d'ispirazione digitale non si rivela gratuitamente bizzarra ma realmente appropriata. La struttura originaria, risalente agli anni Venti, era stata costruita come studio di produzione della Paramount. Benché la sua atmosfera industriale si adatti con naturalezza a una collezione museale di ciò che sta "dietro lo schermo", faceva ben poco per amalgamare i vari oggetti di scena, gli spezzoni d'archivio, i proiettori d'epoca e gli altri accessori fisici con l'onnipervasivo artificio dell'immagine in movimento cui appartenevano.
"Tanto l'architettura quanto il cinema si occupano della coreografia del movimento e dell'esperienza spaziale", osserva Leeser, che prima di costituire il proprio studio nel 1989 è stato associato nello studio di Peter Eisenman. Il primo schermo in cui i visitatori probabilmente si imbattono è quello che devono attraversare entrando dalla strada. All'ingresso principale le vetrate a piena altezza sono decorate da un motivo a triangoli opachi, cui si sovrappongono vistose scritte dai bordi rosa shocking che tracciano il nome dell'istituzione. Questo velario tipografico è a filo della superficie esterna dell'edificio, in contrasto con le finestre originali profondamente incassate della facciata monumentale storica.
L’ampliamento, innestato sulla parte posteriore dell’edificio originale, è assolutamente geometrico e levigato, e assorbe l’astrattezza dell’immagine filmica nel corpo dell’architettura
Una luce piacevole filtra dalla corte, ma gli effetti spaziali dell'atrio sono più spiccati dopo il tramonto. Un soffitto inclinato segna nell'atrio il lato inferiore dell'auditorium adiacente, formando una linea affilata dove incontra l'inclinazione opposta del pavimento. Il fascino di questa zona eterea, appena illuminata da lampade nascoste, non sfugge agli adolescenti, che scorrazzano con passione lungo il piano inclinato. Panche e banconi di Corian, lussuosamente lunghi e monolitici, corredano la biglietteria, lo shop e il caffè. Dentro l'auditorium da 264 posti pareti e soffitto di feltro azzurro avvolgono il pubblico come in una capsula, pronti a trasportarli in un mondo altro.
Museum Leadership: Rochelle Solvin, Director Herbert S. Schlosser, Chairman of the Board of Trustees
Architect: Thomas Leeser, Leeser Architecture
Project Manager: David Linehan
Design Team: Simon Arnold, Kate Burke, Sofia Castricone, Henry Grosman, Joseph Haberl
Museum Leadership: Rochelle Solvin, Director Herbert S. Schlosser, Chairman of the Board of Trustees
Current Museum Building: 50,000sq ft
Total New Contruction: 47,700sq ft
Indoor: 37,300sq ft
Budget: $67 million