Se tutti sanno che nella città indiana del
Punjab i dipendenti dei principali palazzi
pubblici hanno il privilegio di lavorare
in veri e propri capolavori modernisti, in
pochi invece immaginavano che all'interno
di questi edifi ci fossero rimasti intatti
anche gli arredi originali. Icone del design,
come la V Chair disegnata da Pierre
Jeanneret, sono state usate con noncuranza
per decenni da impiegati che, probabilmente,
sognavano mobili più moderni. In
molti hanno ceduto alla tentazione di sbarazzarsene,
vendendoli per poche rupie,
senza immaginare che venivano acquistati
da galleristi e poi battuti alle principali
aste internazionali per decine di migliaia
di dollari. Un business redditizio, tanto
che non pochi antiquari sono diventati
assidui frequentatori della città indiana.
E, pezzo dopo pezzo, ne stavano smantellando
il tesoro modernista. Dopo l'allarme
lanciato da alcuni architetti e funzionari
locali, la curiosa storia sembra però
volgere verso un lieto fine: le autorità cittadine
sono corse ai ripari dando vita al
Chandigarh Heritage Furniture Committee. E.S.
Il tesoro di Chandigarh
"La città che siede sui suoi tesori senza vederli". Così il New York Times ha definito Chandigarh, manifesto architettonico di Le Corbusier e Pierre Jeanneret.
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- 22 maggio 2008