Questa biblioteca è stata pensata per un'università
dedicata alle arti, nei sobborghi di Tokyo. Una volta
varcato il cancello d'ingresso, si incontra un giardino
con alberi grandi e piccoli; lo spazio retrostante si
allunga verso una salita poco ripida.
La caffetteria era l'unico luogo del complesso
universitario a essere condiviso da studenti, docenti e
personale anche di altre discipline. La nostra prima
reazione è stata quella di chiederci come un'istituzione
altamente specializzata, quale una biblioteca, potesse
fungere anche da spazio di aggregazione. In primo
luogo, abbiamo creato a piano terra un'ampia galleria,
aperta sui lati, che funzionasse come passaggio
nevralgico per chiunque, anche senza essere diretto in
biblioteca, volesse attraversare il campus.
Per
permettere a questo flusso di persone di penetrare
liberamente nell'edificio e di essere visibile
dall'esterno, abbiamo immaginato una struttura
composta da arcate posizionate in modo discontinuo;
sembra così che il piano inclinato e il giardino frontale
proseguano anche all'interno della biblioteca.
Questi archi, così atipici, sono stati costruiti con delle
lastre di acciaio rivestite di cemento; sono disposti
lungo delle linee curve che si incrociano tra loro in
diversi punti. Grazie a queste intersezioni, siamo
riusciti a rendere le arcate molto snelle alla base, ma
perfettamente in grado di sostenere il pesante carico
del piano sovrastante.
La tela del ragno
Sottili vele di cemento e acciaio nella biblioteca della Tama Art University annunciano una nuova poetica per Toyo Ito: con un'acrobazia strutturale realizza la sua idea di architettura come una caverna aerea.
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- Toyo Ito
- 27 settembre 2007
- Tokyo
Le campate variano da 1,8 a 16
m, ma la loro profondità è stata mantenuta sempre
uniforme: ossia 20 cm. Le intersezioni tra le diverse
sequenze degli archi contribuiscono ad articolare lo
spazio, separando in modo naturale le differenti
funzioni. Scaffali, tavoli di consultazione e i setti divisori di vetro, che fungono da tabelloni informativi,
regalano a queste aree un carattere individuale, e
visivamente un senso di continuità. A piano terra si
trovano un catalogo digitale di film, un bar e un grande
tavolo di vetro per le riviste appena pubblicate:
invitano gli studenti, in attesa del proprio autobus, ad
attardarsi nella biblioteca.
La densità spaziale che si percepisce camminando sotto gli archi, mutevoli in altezza e in ampiezza, cambia in modo armonico. Passa dall'atmosfera ariosa di un chiostro, nel quale regna la luce naturale, a quella di un tunnel, il cui lo spazio non può essere penetrato neanche dallo sguardo. La biblioteca è un luogo dove chiunque può scoprire il proprio modo personale di interagire con i libri e con i media: come se stesse camminando liberamente in una foresta o in una caverna. È uno spazio innovativo, animato da linee di archi: è sufficiente attraversarle per restare coinvolti naturalmente in uno scambio di relazioni reciproche.