Il 25 aprile, dopo quasi quattro anni di lavori, inaugura il nuovo Fisher Centre per le arti dello spettacolo, disegnato da Frank Gehry all’interno del campus del Bard College. Sulle rive del fiume Hudson, la struttura si trova ad Annandale-on-Hudson, 150 chilometri in direzione nord da New York.
Le inconfondibili linee scultoree che dominano l’edificio sono quelle della copertura composta da tante vele in acciaio spazzolato che riflette luci e colori del cielo, oltre al paesaggio circostante. Al suo interno, due teatri da 900 e 200 posti, una serie di spazi per le prove e aule per la didattica, distribuiti su una superficie totale di circa 10mila metri quadrati. Il costo del progetto? 62 milioni di dollari.
Quando, nel 1997, il presidente del Bard College decide di rivolgersi a Gehry per disegnare un nuovo centro per le arti dello spettacolo, pensa più che altro a un architetto capace di trasformare un edificio in una scultura, e non certo ad assoldare una celebrità. Una scelta, dunque, tutt’altro che modaiola, quella di Leon Botstein, anche perché compiuta in tempi non sospetti, prima cioè dell’inaugurazione del Guggenheim di Bilbao. “C'è l'architetto nel quale prevale lo spirito utilitaristico, l'architetto-uomo d'affari e c'è l'architetto-artista”, dichiarava Botstein, “Gehry era il più grande esponente vivente di scultori urbani. Lo abbiamo scelto per la sua innata empatia con il lavoro degli artisti”.