Settantacinque anni di storia e di esperienza l’hanno consacrato come una delle più prestigiose facoltà di architettura e di pianificazione, ma anche come una fucina sempre affollata di nuovi progetti. È questo, in sintesi, il messaggio che lo IUAV - Istituto Universitario di Architettura di Venezia – suggerisce nel celebrare l’importante ricorrenza: allori sì, a riconfermare il ruolo di laboratorio internazionale, senza lasciarsi però sfuggire l’occasione di un confronto sul futuro dell’università italiana. Fondato nel 1926 come Regia scuola superiore di architettura, lo IUAV ha saputo evolversi negli anni: dapprima staccandosi dall’Accademia di Belle Arti, in seguito - con l’attuazione della riforma universitaria - trasformandosi in università degli studi, oggi, composta da tre facoltà: architettura, pianificazione del territorio, design e arti, articolate in numerosi corsi di laurea.

A dimostrarne la versatilità e la spiccata capacità di rinnovamento, ci pensano le iniziative – tante e diversificate –, approntate da luglio a dicembre di quest’anno, e articolate secondo 4 temi: “Le origini”, “Tradizione e rinnovamento”, “Le sedi e la città”, “La nuova immagine”.

In una maratona, lunga quasi un anno, troviamo mostre, convegni, concorsi di progettazione, workshop e, non ultimo, il rinnovamento dell’immagine coordinata dell’Istituto. Quella attuale, impostata da Massimo Vignelli, sarà infatti ripensata, complice un concorso internazionale a inviti, da sette ‘visual-designer’ di fama internazionale. Il nome del vincitore? Sarà noto a fine novembre, mentre tutti i progetti saranno in mostra nell’Aula magna Tolentini dal 26 novembre al 19 dicembre.

Le radici dell’ateneo, le troviamo in mostra al Cotonificio veneziano (fino al 15 novembre), raccontate attraverso i progetti, le parole e l’insegnamento di uno dei suoi protagonisti: Giuseppe Samonà, preside dell’ateneo dal 1943 al 1972, e di suo figlio Alberto. Una eredità che oggi può essere sottoposta all’attenzione critica, grazie all’ultimazione dei lavori di catalogazione e riordino dei materiali. A concludere l’esposizione, due giornate di studio (14 e 15 novembre, Aula magna Tolentini, Santa Croce 191) dedicate a “Giuseppe Samonà e la scuola di architettura di Venezia”.

All’insegna di tradizione e rinnovamento, una serie di esposizioni e convegni scandagliano invece temi diversificati: dalle infrastrutture e paesaggi contemporanei in Europa, raccontati attraverso una trentina di progetti, nella mostra coordinata da Serena Maffioletti e Stefano Rocchetto (Aula magna Tolentini, fino all’8 ottobre) ai nuovi paesaggi della città contemporanea, scandagliati nel corso di una serie di convegni coordinati da Cecchetto, Bruttomasso, Boeri (Aula magna, 4, 14, 28 ottobre; 11, 25 novembre; 9 dicembre; 20 gennaio). Dal lavoro di 8 architetti che insegnano nella facoltà veneziana e che rappresentano le tendenze della scuola di Venezia, nell’esposizione coordinata da Luciano Semerani (“Next School – New Entrances”, Cotonificio veneziano, fino al 3 novembre) alla discussione sui grandi cambiamenti a livello di politica, istituzioni, società e governo del territorio, da sempre elementi essenziali di confronto per architetti e progettisti, affrontati nel convegno curato da Francesco Indovina (Cà Tron, 18 e 19 novembre).

Conclusasi a luglio la mostra dedicata allo studio Miralles-Tagliabue autore della nuova sede IUAV di San Basilio, è ora la volta delle proposte degli studenti dello IUAV, che mirano invece a riorganizzare gli spazi della sede di Santa Marta (in mostra al Cotonificio veneziano, dal 21 ottobre al 20 novembre). Un concorso bandito dallo IUAV, con l’obiettivo di raccogliere le idee dei suoi soli diretti fruitori: i giovani che qui vengono per studiare, disegnare, lavorare in gruppo o guardare una mostra. L’occasione di sapere cosa succede una volta lasciata l’università la offre, invece, un’altra iniziativa che si traduce in percorso espositivo (sempre al Cotonificio veneziano, dal 4 al 17 ottobre) dal titolo “zeroUno, progetti di studenti IUAV premiati in concorsi di architettura” e nell’archivioZero, un continuo aggiornamento in digitale dell’attività concorsuale dei progettisti non ancora laureati o neolaureati.

Attesissima, come ogni autunno, è infine la cerimonia di apertura del nuovo anno accademico (in programma il 30 novembre), con l’assegnazione delle lauree honoris causa.

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