L’Imperial Hotel sorgeva nel centro della capitale, su suolo di proprietà della Casa Imperiale. Il direttore Tetsuzo Inumaru non era soddisfatto del reddito che fruttavano le 280 camere disponibili.
Già nel 1936, a 14 anni dall’inaugurazione, era stato formulato per la prima volta un piano di demolizione.
Il deperimento dei materiali e l’incuria nell’uso degli spazi erano la motivazione, ma l’occasione fu l’Esposizione Mondiale del 1970 di Osaka, per erigere al suo posto un albergo più moderno e attrezzato, alto 17 piani.
Un comitato costituito per difendere l’edificio e la proposta di Yona Friedman al Primo Ministro Sato perché, invece di demolire, si usasse lo spazio sovrastante, secondo le sue teorie dell’”urbanismo spaziale”, non servirono a impedire che le ruspe arrivassero, dopo molteplici rinvii, nel dicembre 1967.
Pianta piano rialzato. Foto Archivio Domus
Moronobu (1625-1695), interno di una casa giapponese. Domus 207/46
Etichetta pubblicitaria dell’Imperial Hotel. Foto Archivio Domus
Un’immagine del terremoto di Tokio del 1923. Foto Peter Kengelbacher
Un’immagine del terremoto di Tokio del 1923. Foto Peter Kengelbacher
Particolare della demolizione davanti all’ingresso principale. Foto Sato, Archivio Domus
Rilievo dei particolari durante la demolizione. Foto Sato, Archivio Domus
Vista dell’ex ala di ingresso. Foto Stefan Koppelkamm, Domus 694/88
L’Old Imperial Bar
Una panoramica generale del cantiere della demolizione. Foto Sato, Domus 459/68
Sezione trasversale sul teatro. Foto Archivio Domus
Taliesin West. Foto A. Fengite
Cartolina postale con il corpo principale dell’Imperial Hotel. Foto Archivio Domus
Il telegramma del 13 settembre 1923. Da: Frank Lloyd Wright, An Autobiography, op. cit.
La balconata sopra l’ingresso principale. Foto Sato, Archivio Domus
Rilievo dell’ingresso. Foto Maurice Hogenboom Domus 459/68
Particolare del Salone d’ingresso. Foto Stefan Koppelkamm, Domus 694/88
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