Con la sua vivace scena culturale, le prospere piccole imprese e la multietnica comunità locale, il distretto di Southwark è stato a lungo un vivace centro creativo e commerciale di Londra. Una passeggiata nella zona all’ora di punta di un qualsiasi giorno feriale vi rassicurerebbe sul fatto che l’identità del quartiere è sopravvissuta alla pandemia, vedendo gli impiegati che si affrettano a raggiungere l’ufficio, flussi di biciclette che sfrecciano lungo l’arteria ciclabile e la linea della metro Jubilee piena di pendolari spediti.
Inevitabilmente, le nuove abitudini lavorative hanno avuto un impatto anche qui, ma la zona è già diventata un centro nevralgico di innovativi uffici. Architetti e sviluppatori attivi nel quartiere stanno ripensando il ruolo e le funzioni degli spazi per il lavoro attraverso progetti ingegnosi che continuano ad attrarre la comunità di professionisti di Southwark.
Tra i primi a cogliere questa opportunità è stata la holding d’investimento privata Middlecap, che dal 2019 lavora con lo studio di architettura SPPARC su un progetto di uffici a prova di un futuro post-pandemico.
Un edificio intelligente nel quartiere giusto come ufficio post-Covid
Nel vivace distretto londinese di Southwark ha aperto Southworks, un innovativo e sostenibile schema di uffici, premiato come il più smart del mondo, che apre la strada a nuove abitudini di lavoro per il ritorno in ufficio.
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- Gaia Lamperti
- 17 febbraio 2022
Foto Ed Reeve
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Pensato come un vero e proprio tributo al patrimonio del quartiere, Southworks è un complesso di uffici che unisce high-tech e natura con un design di alta qualità per prioritizzare sostenibilità e benessere nell’ambiente di lavoro.
Abbiamo immaginato un ufficio che potesse piacere a tutti.
“Nel settore immobiliare le cose stanno cambiando velocemente”, dice a Domus Tomáš Jurdák, Real Estate Partner di MiddleCap, lo sviluppatore del progetto. “Ma questi cambiamenti sono più incentrati su nuovi modelli di business che sulla sostenibilità e la responsabilità sociale. [Con questo progetto] Abbiamo deciso di fare un passo avanti, vedendolo come un’opportunità, non solo di migliorare il prodotto per gli inquilini, ma anche di fare qualcosa di positivo per l’intera industria. Ed è così che abbiamo realizzato l’edificio più intelligente d’Europa del 2021”.
Funzionalità intelligenti e design tradizionale
L’edificio, alto sette piani e si estende per oltre 6500 metri quadri, si innalza su di una sinuosa facciata in mattoni ispirata all’eredità industriale della zona, bilanciando robusta materialità con dettagli sulla superficie. Il concetto di SPPARC per gli interni si è affidato a materiali minimal come acciaio, vetro, mattoni e cemento la cui fusione culmina nell’ingresso a doppia altezza formato da mattoni di vetro cristallino italiano fusi a mano. L’approccio all’avanguardia di Southworks però sta in una serie di sensori che funzionano da “cervello” dell’edificio, incorporando una una tecnologia Internet of Things (IoT) sviluppata dalla società olandese bGrid. Questi sensori intelligenti, collegati al sistema di ventilazione e ai controlli dell’illuminazione, monitorano le variabili ambientali interne ed esterne, come la qualità dell’aria, la densità di occupazione, la temperatura, le luci e i livelli di rumore.
I dati raccolti da queste tecnologie aiutano a garantire che l’aria, l’acqua e le risorse elettriche dell’intero edificio siano erogate in modo pulito ed efficiente, riducendo quindi l’uso di energia e massimizzando le prestazioni per favorire sia un ambiente produttivo che la sicurezza e il benessere degli utenti. “Potenzialmente, se gli inquilini usano bene tutta la tecnologia disponibile, possono minimizzare il loro impatto operativo a un livello molto basso”, commenta Jurdák.
Nel corso del tempo, tracciando il comportamento e le preferenze degli utenti dell’edificio, i sensori costruiranno ampie banche dati che andranno a informare le scelte automatizzate in termini di uso e distribuzione delle risorse della struttura, rendendola sempre più smart. “Sono i benefici nascosti che le persone godranno davvero, perché, anche se non li vedono concretamente, ne sentiranno l’impatto sulle loro routine quotidiane”, aggiunge Jurdák.
E, infatti, sono stati soprattutto questi avanzamenti tecnologici a guadagnare a Sothworks il titolo di “The World’s Smartest Building” ai Futureproof Awards dell’anno scorso e a contribuire al raggiungimento del titolo di Smart Building Certification Platinum, ufficialmente il primo edificio nel Regno Unito ad ottenere il prestigioso certificato.
Piorità a sostenibilità e benessere per una prestazione ottimale
Southworks è stato progettato per creare le condizioni di lavoro perfette per i suoi utenti, migliorando la loro produttività, promuovendo il loro benessere fisico e mentale e facendoli sentire sicuri al pensiero di tornare in ufficio dopo la pandemia. “Abbiamo immaginato un ufficio che potesse piacere a tutti. Sentiamo che potrebbe essere adatto sia per inquilini discreti sia per chi lo sceglierebbe per fare uno statement”, ci dice Trevor Morriss, direttore dello studio di architettura SPPARC. “Gli spazi agili di Southworks permettono diverse modalità di lavoro”.
Foto Ed Reeve
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Foto Ed Reeve
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Le proporzioni generose degli interni e l’abbondante luce naturale proveniente dalle finestre in stile warehouse danno la sensazione di trovarsi una grande galleria e offrono flessibilità ai futuri inquilini per diversi usi quotidiani. L’incredibile vista sullo skyline meridionale di Londra che si gode dall’ultimo piano è un vantaggio che sicuramente nessun inquilino disdegnerebbe.
Per ridurre al minimo l’energia operativa nella fase di costruzione, i materiali desistenti sono stati riciclati nella nuova struttura, ci spiega Morriss. Scelte specifiche come l’orientamento del sito, il rapporto tra vetri e pareti solide, la tenuta all’aria e le specifiche della trasmissione termica hanno contribuito a ottimizzare le prestazioni dell’edificio, riducendone il consumo energetico. Il tetto ospita anche un pannello bio-solare che fornisce fonti di energia rinnovabile che si vanno ad aggiunge al valore ecologico del progetto.
Qui il nostro team interdisciplinare può lavorare in un unico spazio aperto che facilita le collisioni tra discipline e la creazione delle giuste soluzioni per i nostri clienti.
Semplici caratteristiche, come le finestre apribili in tutto l’edificio, l’abbondanza di fonti di luce naturale e un approccio di progettazione attiva che incoraggia il moto, come l’uso delle scale, hanno permesso a Southworks di ottenere una valutazione di progettazione BREEAM eccellente.
L’edificio si è anche aggiudicato un Cycling Platinum Score, coerentemente con la sua posizione su una delle arterie più trafficate della rete di superstrade ciclabili di Londra, grazie ai 105 parcheggi per le biciclette, strutture che promuovono spostamenti attivi (come docce e armadietti), una stazione di riparazione delle bici e un sistema di bike-pool.
Inoltre, gli utenti possono monitorare la qualità dell’aria, quali postazioni sono occupate e altre variabili direttamente dal loro smartphone accedendo a un’app che permette loro anche di prenotare una serie di servizi come stanze riunioni, coordinate attività sociali e segnalare problemi o altre comunicazioni importanti. “Questo è ciò che un inquilino moderno vuole e abbiamo progettato l’edificio in modo tale che la sua tecnologia diventi quasi il tuo assistente personale”, spiega Morriss.
Non è ancora la fine della vita d’ufficio
Completato meno di sei mesi fa, il progetto sta prendendo vita e alcuni inquilini si sono già trasferiti. Steer, un’agenzia di consulenza aziendale globale che lavora sulla progettazione di città, infrastrutture e trasporti è stata una delle prime aziende a fare di Southworks la loro nuova base. L’azienda, con una storia di 40 anni e che ha circa 250 dipendenti a Londra, sta adottando un modello di lavoro ibrido e nell’ufficio vede il luogo dove coltivare e integrare la propria cultura aziendale. “La nostra scelta si è basata soprattutto sull’accesso e la sostenibilità garantite da Southworks, soprattutto perché questo è quello che facciamo, progettiamo spazi che siano accessibili e personalizzabili”, racconta a Domus Sharon Daly, Chief Operating Officer di Steer. “Qui il nostro team interdisciplinare può lavorare in un unico spazio aperto che facilita le collisioni tra discipline e la creazione delle giuste soluzioni per i nostri clienti”.
La location ha giocato un ruolo chiave nel processo di selezione per Steer, in quanto l’azienda ha a lungo avuto la sua base nella zona di Southbank, vicino alla maggior parte dei suoi clienti. “Oltre a questo, stiamo puntando a diventare carbon neutral nel 2022 e ad essere net-zero entro il 2025, quindi eravamo alla ricerca di strutture che avessero credenziali di sostenibilità davvero elevate e che potessero aiutarci verso questa transizione”, dice Daly. Il processo di leasing è ancora in corso e nuovi inquilini si uniranno presto.
Abbiamo progettato l’edificio in modo tale che la sua tecnologia diventi quasi il tuo assistente personale.
Una rinnovata attenzione agli spazi di lavoro come un modo per aumentare la capacità e le prestazioni della forza lavoro è stata una risposta tanto interessante quanto inaspettata nel post pandemia. A seguire la tendenza è stato anche Google, con la sua offerta da 1 miliardo di dollari per acquistare il grattacielo di 11 piani Central Saint Giles firmato Renzo Piano nel centro di Londra, così come citi Bank con l’annuncio di una grande ristrutturazione del suo quartier generale a Canary Wharf, già nominato uno dei più grandi progetti di rinnovamento d’ufficio in Europa. La spinta dietro questi notevoli investimenti è chiara: non è ancora la fine della la vita d'ufficio che, anche sulla scia della pandemia, continua ad essere un elemento essenziale della cultura del lavoro, della produttività e della vita sociale.