“La mia ricerca nasce in Liguria, nella Riviera dei Fiori. Da sempre mi affascinano la morfologia intensa della mia regione e come l’architettura delle serre si rapporta con il territorio”.
“Invernaderos” è il risultato della ricerca fotografica che Gaia Cambiaggi porta avanti dal 2013. Curata da Emilia Giorgi, la mostra negli spazi di Studio Gibel a Palermo è stata inaugurata contestualmente a Manifesta 12, la biennale d’arte nomade che affronta i temi della biodiversità e della migrazione, della cittadinanza e della coabitazione.
Palermo. Paesaggi agricoli e mari di plastica in mostra
Gaia Cambiaggi documenta l’architettura delle serre in diversi paesi europei. Le sue fotografie sono esposte fino al 13 settembre negli spazi di Studio Gibel a Palermo.
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- Salvatore Peluso
- 24 giugno 2018
- Palermo
Dall’Italia l’autrice si muove in Spagna e Olanda per evidenziare le peculiarità paesaggistiche, economiche e politiche dei luoghi incontrati. “Una delle zone più interessanti per l’agricoltura in serra è quella di Almeria, a sud della penisola iberica, dove c’è una zona chiamata ‘mar de plástico’. Il territorio è completamente ricoperto di queste strutture, usate principalmente per l’agroalimentare. La condizione è di violenza estrema sul territorio. Nei Paesi Bassi la situazione è completamente diversa: c’è più rispetto per il paesaggio ma una grandissima densità di serre. Anche qui intere regioni sono coperte da queste architetture rurali”.
Dall’alto le strutture agricole appaiono come un’indistinta macchia bianca. Le architetture monotone ricoprono e annullano il paesaggio e la sua complessità. Il progetto fotografico sviluppa più livelli di analisi: l’antropizzazione del territorio, le questioni geopolitiche che determinano alcune condizioni materiali e temi legati alla biodiversità e all’agricoltura. “Le immagini degli interni raccontano condizioni inaspettate: quando si entra in una serra di fiori ci si aspetta un buon odore, ma in realtà c’è puzza d’alcol. Per mantenere pura l’inseminazione tutto è disinfettato e i pollini vengono separati e raccolti con sacchetti e pinzette. Le serre sono luoghi molto asettici. Mi interessa questa costrizione del mondo vegetale in maniera così organizzata.”
I paesaggi e mostrati da Cambiaggi si contrappongono a quelli celebrati da Manifesta 12. Purezza contro meticciato, normalizzazione contro diversità, ordine contro caos. Le fotografie sono spunto di riflessione sulle reali tendenze politiche, economiche e sociali dell’Unione Europea. Come per le tante mostre di Manifesta 12, “Invernaderos” ci permette di scoprire uno dei tanti luoghi nascosti di Palermo. Le foto stampate in grande formato si relazionano con l’appartamento di un palazzo quattrocentesco che guarda la Cattedrale. A Palermo si celebrano complessità e meraviglia.
- fino al 14 settembre 2018
- Gaia Cambiaggi – Invernaderos
- Emilia Giorgi
- Studio Gibel
- via Vittorio Emanuale 484, Palermo