La storia di BertO, ditta brianzola di Meda fondata dai fratelli veneti Carlo e Fioravante, è la storia di un’azienda di tappezzeria che con il passaggio di testimone alla nuova generazione ha saputo utilizzare la realtà digitale e i social come ponte di comunicazione per far conoscere un modo di lavorare.
Il successo di quest’azienda nasce da Filippo Berto, giovane imprenditore che prende in mano l’azienda fondata dal padre e dallo zio negli anni Settanta. La scommessa era quella di trasformare una realtà del tutto tradizionale utilizzando la rivoluzione digitale. Questa visione ha permesso a BertO di crescere, farsi conoscere non solo in Italia ma su un piano internazionale, aumentando il personale da 5 a 50 addetti.
L’azienda, inoltre, porta avanti una ricerca permanente finalizzata all’inserimento di talenti in tutti i comparti strategici dell’azienda, dal magazzino alla logistica, dalla tappezzeria e alla consulenza d’arredo. “A Meda e nel distretto brianzolo del mobile da secoli si tramandano un gusto per lo stile unico e un saper fare artigiano di inestimabile valore. Questa consapevolezza mi porta da sempre a pensare ai giovani e a cercare di perpetrare questo know-how negli anni, tra le generazioni” ci racconta Filippo Berto, CEO dell’azienda. “La nostra forte propensione digitale credo sia un elemento capace di incentivare i ragazzi a credere in questa professione, solo apparentemente antica. Nel nostro laboratorio l’artigiano deve avere una visione digital, non si limita alla sola produzione manuale, ma procede di pari passo con l’innovazione tecnologica al fine di realizzare i prototipi e gestire al meglio tutti i processi di produzione”.
Da anni, infatti, la ditta collabora attivamente con le scuole professionali del territorio, con l’intento preciso di avvicinare i più giovani al mestiere artigiano. Una di queste iniziative è DivanoXmanagua, primo progetto di co-creazione solidale in Italia, realizzato in partnership con Terre des Hommes Italia e Centro di Formazione Afol Meda. Il divano è stato costruito collettivamente con la partecipazione di studenti e clienti che hanno affiancato i maestri artigiani dell’azienda in tutte le fasi del processo, dall’ideazione alla produzione.
A partire da corsi di formazione, l’azienda ha inoltre tracciato un percorso importante di digitalizzazione, sia per l’organizzazione interna sia per i rapporti con la clientela, elemento che ha permesso l’azienda di non soffrire quest’anno difficile segnato dalla pandemia. “La nostra storia è diventata una case history di crescita aziendale raccontata nelle università e riconosciuta in primis da Google come Eccellenza in Digitale” ci spiega Berto. “Durante l’emergenza quindi non abbiamo dovuto stravolgere le nostre strategie commerciali o l’iter di lavoro. Abbiamo semplicemente dirottato tutte le nostre energie e la nostra comunicazione convogliandole verso l’e-commerce. Se gli showroom erano chiusi, per ovvie ragioni di lockdown, le persone potevano comunque realizzare i loro sogni di arredo raggiungendoci online, dal sito ai social. Da anni siamo in grado di occuparci di consulenza progettuale online, il sistema è molto efficiente e rodato. Lo stesso laboratorio artigianale è già abituato ad avere rapporti con il mondo esterno, perché spesso organizziamo delle sessioni virtuali con i clienti per mostrare come sta procedendo la realizzazione del loro divano.”