I Macchiaioli

A Brescia, Il Palazzo Martinengo dedicherà la prossima mostra al gruppo di giovani pittori che a Firenze, nella seconda metà del XIX secolo, diedero inizio a tecniche e tematiche artistiche innovative.

Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863

Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, Raccolta del fieno in Maremma, 1867-1870

Courtesy collezione privata

Telemaco Signorini, Le acquaiole, 1862

Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello, 1867

Courtesy collezione privata

Angelo Tommasi, La caccia alle anatre, 1889

Courtesy Galleria d'Arte Moderna

Silvestro Lega, I fidanzati, 1869

Courtesy Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Telemaco Signorini, Pascoli a Castiglioncello, 1861

Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, L'appello dopo la carica, 1895

Courtesy Galleria Bottegantica

Vincenzo Cabianca, Le monachine, 1860

Courtesy Galleria d'Arte Moderna

Giovanni Fattori, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, 1866

Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, Contadina nel bosco, 1861

Courtesy collezione privata

Telemaco Signorini, Non potendo aspettare, 1867

Courtesy Collezione Fondazione Cariplo

Francesco Gioli, Acquaiola, 1891

Courtesy Collezione Fondazione Cariplo

Francesco Gioli, Acquaiola, 1891

Courtesy collezione privata

Telemaco Signorini, Renaioli sull'Arno, 1868

Courtesy collezione privata

Raffaello Sernesi, Marina a Castiglioncello, 1864

Courtesy collezione privata

Odoardo Borrani, Mietitura del grano nelle montagne di San Marcello, 1861

Courtesy Istituto Matteucci

“I così detti macchiaiuoli, rappresentavano allora gl’innamorati dell’arte, ed il loro amore non era punto venale, il loro amore non aveva che un fine, l’arte per l’arte. I macchiaiuoli, per chi non conosce il significato di questa parola, furono i primi che si diedero, fra noi, agli studi nuovi, e che cominciarono a cercare e studiare la vera ragione degli effetti, a forza di prove o bozzetti appena macchiati con le tinte locali dei diversi colori o toni che avevano parte in un dato effetto, ed ora tentando un effetto di sole, ora di riflesso o di pioggia, elaboravano il modo di ottenere una giusta e propria divisione fra la luce e l’ombra, senza dar luogo a transazioni di sorte alcuna. In quell’attrito di opinioni, in quel fermento si facevano degli studi serissimi di rapporto, di valore, di tono, di carattere e di sentimento: e tutto questo col mezzo di macchie di colore, di chiaro e di scuro. E da ciò ebbe origine la parola macchiaiuoli.” Adriano Cecioni.

Palazzo Martinengo a Brescia si prepara ad un’esposizione “rivoluzionaria”: i Macchiaioli. Un gruppo di giovani pittori che a Firenze, nella seconda metà del XIX secolo, diedero inizio a tecniche e tematiche artistiche innovative, originali e rivoluzionarie.

Telemaco Signorini, Non potendo aspettare, 1867. Courtesy Collezione Fondazione Cariplo

Dal 20 Gennaio al 9 Giugno 2024, la splendida residenza cinquecentesca nel cuore di Brescia ospiterà Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e tanti altri artisti, per lo più provenienti da collezioni private ma anche da importanti musei come le Gallerie degli Uffizi di Firenze.  La mostra di Palazzo Martinengo raccoglierà le opere “chiave” di questo grande filone artistico allo scopo di raccontare i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari come il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria, senza dimenticare il confronto con gli artisti del loro tempo a cui muovevano critiche a suon di pennello. La rassegna è il nuovo appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le altre esposizioni che l’hanno preceduta: Il Cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento (2017), Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti (2019), Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini (2020-2022), Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo (2023), visitate da oltre 350.000 persone.

Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863 Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, Raccolta del fieno in Maremma, 1867-1870 Courtesy collezione privata

Telemaco Signorini, Le acquaiole, 1862 Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello, 1867 Courtesy collezione privata

Angelo Tommasi, La caccia alle anatre, 1889 Courtesy Galleria d'Arte Moderna

Silvestro Lega, I fidanzati, 1869 Courtesy Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Telemaco Signorini, Pascoli a Castiglioncello, 1861 Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, L'appello dopo la carica, 1895 Courtesy Galleria Bottegantica

Vincenzo Cabianca, Le monachine, 1860 Courtesy Galleria d'Arte Moderna

Giovanni Fattori, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, 1866 Courtesy collezione privata

Giovanni Fattori, Contadina nel bosco, 1861 Courtesy collezione privata

Telemaco Signorini, Non potendo aspettare, 1867 Courtesy Collezione Fondazione Cariplo

Francesco Gioli, Acquaiola, 1891 Courtesy Collezione Fondazione Cariplo

Francesco Gioli, Acquaiola, 1891 Courtesy collezione privata

Telemaco Signorini, Renaioli sull'Arno, 1868 Courtesy collezione privata

Raffaello Sernesi, Marina a Castiglioncello, 1864 Courtesy collezione privata

Odoardo Borrani, Mietitura del grano nelle montagne di San Marcello, 1861 Courtesy Istituto Matteucci