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Belle Époque: un sogno a Palazzo Martinengo

Dal 25 gennaio al 15 giugno 2025, Palazzo Martinengo a Brescia celebra la Belle Époque con oltre 80 opere di maestri come Boldini e De Nittis, in un trionfo tra eleganza e fascino storico.

Un’ombra lieve, un fruscio di seta, un profumo di violette: un viaggio a ritroso nel tempo, un’immersione nella Belle Époque, quell’età dorata intrisa di spensieratezza e progresso, eleganza e trasgressione, che rivive con vibrante intensità tra le sale di Palazzo Martinengo a Brescia.

Dal 25 gennaio al 15 giugno 2025, la mostra, curata da Francesca Dini e Davide Dotti, celebra il decennale dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, un sodalizio che ha aperto le porte di questo scrigno d’arte a oltre mezzo milione di visitatori.

Attraverso un percorso espositivo articolato in nove sezioni e impreziosito da oltre 80 opere, provenienti da collezioni private e istituzioni museali di prestigio – come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova – la mostra ci trasporta nella Parigi fin de siècle, la Ville Lumière, cuore pulsante di quell’epoca effervescente.

Giovanni Boldini, Signora in bianco, 1902, olio su tela, 130 x 97. Firenze, Gallerie degli Uffizi

Boldini, con il suo tratto inconfondibile, immortala l’essenza della vita moderna, cogliendo l’energia dei boulevard e l’effervescenza dei salotti. De Nittis, acuto osservatore, ci conduce per le vie della città, tra carrozze e passanti, in un turbine di luci e colori. Zandomeneghi, con la sua tavolozza delicata, ci introduce nei raffinati caffè, dove dame eleganti, avvolte in abiti vaporosi, si abbandonano a conversazioni leggere.

E ancora, Corcos, con i suoi ritratti di donne sensuali e malinconiche, e Mancini, cantore dell’infanzia e della vita popolare. Le loro opere, finestre aperte su un mondo perduto, ci restituiscono la bellezza e la raffinatezza di un’epoca irripetibile.

Ma la Belle Époque non si esaurisce nella pittura. È un’epoca di profonde trasformazioni, che ha plasmato la società moderna. È l’epoca dei grandi magazzini, dei caffè chantant, dei manifesti pubblicitari, dei primi film. Un’epoca di innovazioni e sperimentazioni, in cui l’eleganza del passato si fonde con l’audacia del futuro.

Abiti di seta, cappelli piumati, vetri soffiati, gioielli scintillanti: la mostra è un’esperienza immersiva che coinvolge tutti i sensi, un viaggio nel tempo che ci trasporta in un’atmosfera magica e suggestiva.

Vittorio Corcos, Messaggio d'amore, 1889, olio su tela, 109 x 71 cm. Collezione privata

L’esposizione, con la sua sapiente selezione di opere e l’allestimento evocativo, ci consente di cogliere l’essenza profonda della Belle Époque, non come un periodo storico concluso, ma come una dimensione dello spirito, un’anelito alla bellezza e alla gioia di vivere che trascende il tempo. Attraverso le pennellate vibranti degli artisti italiani a Parigi, la mostra ci restituisce un’immagine complessa e sfaccettata di quell’epoca, in cui la ricerca del piacere estetico si intrecciava con le tensioni e le contraddizioni di una società in rapida trasformazione.

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