Mahalla, la vita comunitaria dell’Uzbekistan va in Biennale

Il Padiglione Uzbeko è frutto di approfondite ricerche su un modello abitativo che da secoli dà forma architettonica e amministrativa ai quartieri di Taskent, la capitale del Paese centro-asiatico.

Per la sua prima volta alla Biennale Architettura di Venezia l’Uzbekistan ha messo in campo una rete di persone e conoscenze sia locali sia internazionali per mostrare un modello abitativo, la mahalla, che è una forma architettonica e un sistema di vita comunitaria radicato nella storia del Paese. Ed è ancora il modello abitativo prevalente nella capitale Taskent ma non solo.

L’Uzbekistan è il paese più popoloso dell’Asia Centrale che dal 2016 si sta aprendo alla globalizzazione, con i vantaggi e i rischi del caso. In particolare preme sulla città l’idea della classica urbanizzazione di stile occidentale, tendenzialmente verticale, monofamiliare e parcellizzata che ora è però, almeno parzialmente, messa in discussione anche in occidente. Come dicono i curatori del padiglione “La mahalla è un fenomeno culturale e urbano. Non è necessariamente la risposta alla domanda posta da Hashim Sarkis ma potrebbe essere un’importante indicazione su come la società globale contemporanea possa trovare visione e ispirazione.” Sono case, queste, che tendono a crescere al crescere del nucleo familiare, raramente per più di due piani. La corte, di solito con qualche albero da frutto e animale da cortile, è il luogo della vita collettiva della famiglia. Queste case formano quartieri ad alta densità che sono anche unità amministrative autonome a forte coesione sociale.

Nel padiglione è stata riscostruita in tubi d’acciaio verniciati di giallo una mahalla, una forma tipo della casa a corte che ne è l’elemento costitutivo. Alla struttura sono appese alcune fotografie di Bas Princen che insieme all’installazione sonora di Carlos Casas restituiscono frammenti della vita reale delle mahalla. Si aggiungono un tapchan, il divano su cui si discute e si mangia e un tessuto che reinterpreta i ricami tradizionali. L’installazione, concepita a partire dall’idea di fuggire l’esotismo ha raggiunto l’obiettivo ma risulta un po’ fredda.

Denso il catalogo che contiene i saggi frutto della ricerca sul tema dei curatori, dei ricercatori locali e degli studenti coinvolti nel progetto. La fanzine prodotta dal CCA Lab – il laboratorio di ricerca del Center for Contemporary Art di Taskent – è un abbecedario in 40 voci di testi e immagini sulla vita tradizionale nelle mahalla.

Padiglione:
Uzbekistan
Curatore:
Emanuel Christ e Christoph Gantenbein
Titolo:
"Mahalla. Urban Rural Living"
Dove:
Arsenale, Biennale Venezia
Luogo:
Biennale Architettura
Fino al:
22 novembre 2021
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